martedì 27 agosto 2013

Yankees go home! (Alberto B. Mariantoni)

Grazie Boys: ci avete «liberato» abbastanza…

Checché ne possa dire o pensare, la maggioranza dei miei ingenui (oppure, ipocriti o, magari, in malafede?) ed ottenebrati compatrioti europei (che, per la maggior parte, sono ancora convinti di avere vinto - o contribuito a vincere… - la Seconda guerra mondiale, al seguito delle salmerie Anglo-Americane…), mediterranei (che ancora credono, con il loro sfrontato e bizantino servilismo nei confronti degli attuali “padroni del mondo”, di salvare “capra” e “cavoli” delle loro ufficialmente libere ed autonome Nazioni e/o dei loro Stati, formalmente indipendenti e sovrani…) e vicino-orientali (che, ancora oggi, continuano a “fare a gomitate” tra di loro, sia per tentare di mettersi in “bella vista” davanti ai loro abituali oppressori a stelle e strisce che per avere una qualunque chance di farsi confermare, da questi ultimi, nell’umiliante e vomitevole ruolo di valenti e rodati “mescaleros rinnegati” dei loro stessi popoli…), la sconfitta militare che, nel 1945, si è aspramente abbattuta sulle allora potenze dell’Asse, non ha solamente contribuito - in Europa - a debellare e detronizzare il Regime fascista italiano e quello nazional-socialista tedesco. Quella singolare disfatta, purtroppo, ha ugualmente spianato la strada a due particolari e drammatici “effetti collaterali”:



1. da un lato, infatti, ha permesso la nascita, la formazione e lo sviluppo della principale Superpotenza militare del mondo: gli Stati Uniti d’America;

2. dall’altro, ha direttamente o indirettamente provocato l’inevitabile fine della libertà, dell’indipendenza e dell’auto-determinazione, nonché della sovranità politica, economica, culturale e militare, della totalità delle Nazioni europee, mediterranee e vicino-orientali: da Gibilterra all’attuale C.S.I., dall’Islanda ai Dardanelli, dall’Irlanda a Cipro, dalla Mauritania all’Afghanistan, dall’Usbekistan al Pakistan, dalla Turchia al Corno d’Africa e dal Golfo arabo-persico all’estremo limite Sud-Ovest del Sahara.

Non dimentichiamo, in realtà, che ancora oggi - nonostante l’ultimo Conflitto mondiale sia ufficialmente terminato all’incirca 58 anni fa… e, a sua volta, la “Guerra fredda” si sia conclusa sin dal 1990… - le originarie strutture militari che, dopo l’8 Maggio 1945, gli Stati Uniti d’America avevano deciso di mantenere o di stabilire in Europa ed all’interno di alcuni paesi del bacino mediterraneo e dell’area vicino-orientale, continuano imperterrite (dopo essersi quasi triplicate nel numero, avere largamente ampliato la loro sfera d’influenza all’interno ed all’esterno dei nostri territori e notevolmente incrementato - nel tempo - la loro iniziale potenzialità logistica ed operativa…) ad occupare ed a dominare (o quantomeno, a minacciare militarmente da vicino e ricattare politicamente…) l’insieme della nostra area geopolitica!

Come tutti sanno, appunto, tra il 1945 ed il 1990, gli USA - con la scusa della “lotta contro il comunismo” e della difesa a oltranza del cosiddetto “mondo libero” (che - se erano in buona fede – potevano, invece che da Sigonella…, benissimo difendere dall’Alaska, ex territorio russo, che si trovava e si trova praticamente ad un “tiro di schioppo” dall’allora frontiera territoriale dell’Unione sovietica…) - si sono semplicemente mantenuti, con la complicità dei nostri governanti, sulle posizioni militari che avevano acquisito durante la Seconda guerra mondiale. E dopo avere terminato di insediare le loro basi “difensive” all’interno dei nostri territori, le hanno principalmente utilizzate per controllare, assoggettare e/o ricattare militarmente, politicamente ed economicamente la totalità dei paesi del nostro specifico scacchiere.

Tra il 1990 ed il 2000, inoltre, nonostante non esistesse più il “pericolo comunista” e l’URSS ed i regimi filo-sovietici dell’Est-europeo fossero già crollati, gli Stati Uniti - con il pretesto della “Guerra del Golfo” (1990-1991), dell’intervento internazionale in Somalia (1993-94) e dei diversi “Conflitti balcanici” (1992-2000) - sono riusciti, dapprima a rendere psicologicamente indispensabili l’insieme delle loro basi agli occhi dell’opinione pubblica dei nostri paesi ed, in un secondo tempo - con la successiva creazione ad hoc di nuovi e pericolosi focolai di guerra e di destabilizzazione politica e militare all’interno dei nostri territori (sostegno militare, politico ed economico USA all’instaurazione, nel cuore stesso dell’Europa, di regimi musulmani - in Bosnia, in Albania e nel Kossovo - strettamente infeudati a Washington; senza dimenticare, l’appoggio incondizionato della Casa Bianca ai “falchi” d’Israele e la loro chiara volontà di mettere i “bastoni tra le ruote” ad una qualunque soluzione pacifica e negoziata del problema Palestinese…) - a farle addirittura considerare essenziali alla sicurezza militare ed alla stabilità politica delle nostre Nazioni (e dunque, insopprimibili!), dall’insieme dei nostri rispettivi governi.

In fine, tra il 2001 ed i nostri giorni – sfruttando l’ondata di spontaneo orrore e di sentita emozione che aveva fatto seguito agli (auto?)attentati dell’11 Settembre 2001 – gli Stati Uniti, non solo hanno imposto una vera e propria proliferazione della loro presenza militare all’interno della nostra regione (installazione di numerose basi USA nell’Est europeo e all’interno della maggior parte delle ex Repubbliche musulmane sovietiche) ma - dopo essersi auto-proclamati campioni indiscussi della “Guerra infinita” (sic¨) al terrorismo internazionale, avere pretestuosamente scatenato un conflitto di proporzioni apocalittiche in Afghanistan ed avere largamente ed opportunisticamente accreditato, in Occidente, la falsa e pretestuosa idea di un impellente ed inevitabile “confronto di civiltà” con le popolazioni musulmane della sponda Sud del Mediterraneo e del resto del Vicino-Oriente - hanno ugualmente incominciato a pretendere, dall’insieme dei nostri governi, il completo e non negoziabile allineamento ideologico, politico e militare sulla discutibile ed avventuristica politica d’espansione militare (per fini economici interni…) che la loro Amministrazione ha recentemente (e per l’ennesima volta…) deciso di adottare e/o di mettere in pratica…

Ora, per rendersi conto delle ingannevoli ed opportunistiche Liberazioni che fino ad oggi gli USA hanno avuto la “bontà” o “l’altruismo” di dispensarci, nonché per toccare con mano la triste condizione di “polli in batteria” che i responsabili pro-tempore della Casa Bianca hanno avuto la lungimiranza e “magnanimità” di riservare ai nostri Popoli ed alle nostre Nazioni (“pollai”, naturalmente, dai fili spinati artatamente occultati o strumentalmente mascherati… che abbiamo ormai preso la spensierata ed irresponsabile abitudine - tra un usuale “stridere” o un “crocchiare” ed un saltuario e contingente “schiamazzare”… - di considerare il massimale e privilegiato perimetro della nostra individuale e collettiva “libertà politica” e “civile”… ), basta dare una rapida occhiata alla lista ufficiale (ed, in certi casi, ufficiosa e “Top Secret”!) delle Basi militari statunitensi che costellano attualmente il continente europeo, il bacino mediterraneo e l’area vicino orientale.

Basi Aeree USA in Europa

Tra le più importanti: in Gran Bretagna: nome della base: Alcombury (località: Huntingdon; provincia o regione: Cambridgeshire); Molesworth (Huntingdon, Cambridgeshire); Upwood (Ramsey, Cambridgeshire); Fairford (Fairford, Gloucestershire); Feltwell (Thetford, Norfolk); Lakenheath (Lakenheath, Suffolk); Mildenhall (Mildenhall, Suffolk); Croughton (Croughton). In Germania: Brasschaat (Mannheim-Sandhofen, Baden-Wuerttemberg); Heidelberg o Patton Barracks (Heidelberg, Baden-Wuerttemberg); Stuttgart (Stuttgart-Echterdingen, Baden-Wuerttemberg); Giebelstadt (Giebelstadt-Wuerzburg, Bayern); Grafenwoehr (Grafenwoehr, Bayern); Hohenfels-CMTC (Hohenfels-Regensburg, Bayern); Katterbach Barracks (Ansbach, Bayern); Storck Barracks (Illesheim, Bayern); Schweinfurt-Conn Barracks (Schweinfurt, Bayern); Armstrong Army Heliport (Buedingen, Hessen); Hanau-Fliegerhorst Kaserne (Hanau, Hessen); Wiesbaden (Wiesbaden-Erbenheim, Hessen); Rhein-Main (Frankfurt/Main, Hessen); Geilenkirchen (Teveren, Nordrhein-Westfalen); Ramstein (Ramstein, Rheinland-Pfalz); Sembach (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz); Spangdahlem (Spangdahlem, Rheinland-Pfalz); Einsiedlerhof (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz). In Islanda: NAS Keflavik (Reykjanes). In Norvegia: Sola Sea (Sola Sea); Stavanger (Stavanger). In Danimarca: Thule (Thule, Groenlandia). In Olanda: Soesterberg (Soesterberg). In Belgio: Brasschaat (Brasschaat). In Francia: Istres (Marsiglia). In Ungheria: Taszar (Pecs). In Spagna: NAS Rota (Rota); Moron (Sevilla); San Vito (San Vito). In Portogallo: Lajes Field (Terceira Island, Azores). In Bosnia Herzegovina: Camp Comanche. In Macedonia: Camp Able Sentry (Skopje); Camp Monteith-Army (Gnjilane); Camp Bondsteel-Army (Urosevac). In Grecia: Souda Bay (Chania, Creta). A Cipro: Akrotiri (Akrotiri). Questo, senza prendere in conto le facilità di attraversamento dello spazio aereo, di atterraggio, di rifornimento e di supporto logistico accordate - de iure o de facto - agli aerei ed agli elicotteri militari statunitensi, dalla Svizzera, dal Lussemburgo, dall’Irlanda, dall’Austria, dalla Slovacchia, dalla Repubblica Ceca, dalla Slovenia, dalla Croazia, dalla Romania, dalla Bulgaria, dalla Georgia, ecc.

Basi dell’Esercito USA in Europa

In Germania: Divisioni: 1st Armored Division, Weisbaden; 1st Infantry Division, Wurzburg; 2nd Brigade, 1st Armored Division, Buamholder; 7th Army Reserve Command (ARCOM), Schwetzingen; Corpi d’Armata: V Corps, Heidelberg; Comandi: U.S. Army Europe (USAREUR); Combat Maneuver Training Center; Landstuhl Regional Medical Center. In Bosnia: Camp McGovern, Camp Dobol. Nel Kossovo: Camp Bondsteel.

Basi “Echélon” in Europa

Gestite e coordinate dal Comando generale statunitense della NSA (National Security Agency) di Fort Meade (nel Maryland), organizzate in cooperazione con i servizi segreti britannici GCHQ (Government Communications Head Quarters), canadesi CSE (Communications Security Establishment), australiani DSD (Defence Signals Directorate) e neo-zelandesi GCSB (Government Communications Security Bureau), e spesso mimetizzate sotto le mentite spoglie di banali imprese di telecomunicazioni private, le Basi d’ascolto, di spionaggio elettronico e d’elaborazione dati del programma americano «Echélon» (che già dispone - oltre alle usuali “stazioni” di spionaggio che sono integrate nella normale rete diplomatica e consolare statunitense nel mondo - di una ventina di satelliti spia della National Reconaissance Office - del tipo Keyhole, Mercury, Sigint, Parsae, Comint, Orion/Vortex, Mentor, Trompet, ecc. - e di una trentina di Boeing RC-135 che giorno e notte - da centinaia di chilometri, nel cielo - sono in grado di intercettare, registrare e controllare - e, se necessario, “piratare”… - qualsiasi comunicazione radio, telefonica, fax, cellulare ed internet, e persino fotografare e decifrare – con una risoluzione di meno di 10 cm., come nel caso dei satelliti «Advanced KH-11» e «KH-12» - l’indirizzo di una cartolina postale che state innocentemente spedendo ad un vostro caro amico o ordinario conoscente…) coprono praticamente l’intero pianeta, con all’incirca 4'000 “antenne” disseminate nei diversi paesi (molte volte completamente all’oscuro di tutto…) del mondo. In Europa, le principali Basi del programma «Echélon» - che agiscono sotto l’egida dei Comandi regionali USA di Morenstow e di Menmith Hill, in Gran Bretagna, e di Bad Aibling, in Germania (Baviera) - sono installate nelle seguenti località: da Nord a Sud: in Islanda: Keflavik; in Lituania: Vilnius; in Estonia: Tallinn; in Lettonia (Latvia): Ventspils; in Finlandia: Santahamina; in Svezia: Karlskrona, Muskö e Lovön; in Norvegia: Borhaug, Jessheim, Fauske/Vetan, Randaberg, Kirkenes, Skage/Namdalen, Vardo e Vadso; in Gran Bretagna: Belfast (Irlanda del Nord), Brora e Hawklaw (Scozia), Chicksands, Culm Head, Cheltenham, Digby, Menwith Hill, Irton Moor, Molesworth, Morwenstow, Londra (Palmer Street); in Danimarca: Aflandshage, Almindingen, Dueodde-Bornholm, Gedser, Hjorring, Logumkloster; in Olanda: Amsterdam e Viksjofellet; in Germania: Frankfurt, Bad Aibling, Ahrweiler, Hof, Achern, Bad Münstereifel, Darmstadt, Braunschweig, Husum, Monschau, Mainz, Rheinhausen, Stockdorf, Pullach, Vogelweh; in Francia: Parigi (GIX: Global Internet Exchange), Strassburgo e Grenoble; in Austria: Neulengbach e Konigswarte; in Svizzera: Merishausen e Rüthi; in Croazia: isola di Brac ed aeroporto di Zagreb-Lucko; in Bosnia-Herzegovina: Tuzla; in Spagna: Playa de Pals, Pico de las Nieves (Grande Canaria), Manzanares e Rota; in Portogallo: Terceira Island (isole Azores); a Gibilterra (Gibraltar) in Albania: Tirana, Durazzo (Durrës) e Shkodër; in Grecia: Iráklion (Creta); nell’isola di Cipro: Ayios Nikolaos;

Le 107 Basi Usa (Air-Force, Navy, Army, NSA) in Italia

Chi “comanda” in Italia? Tra le basi USA più conosciute e meno conosciute, da Nord a Sud della Penisola: Cima Gallina (BZ): Stazione telecomunicazioni e radar dell’USAF. Aviano (Pordenone, Friuli): la 16ma Forza Aerea ed il 31° Gruppo da caccia dell'Aviazione U.S.A., nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Monte Paganella (TN): Stazione telecomunicazioni USAF. Rivolto (UD): Base USAF. Maniago (UD): Poligono di tiro dell’US-Air-Force (USAF). S. Bernardo (UD): Deposito munizioni dell’US-Army. Roveredo (PN): Deposito armi USA. Istrana (TV): Base US-Air-Force (USAF). Ciano (TV): Centro telecomunicazioni e radar USA. Ghedi (BS): Base dell’US-Air-Force (USAF). Montichiari (BS): Base aerea (USAF). Remondò (nel Pavese): Base US-Army. Vicenza: Comando SETAF, Sud Europe Task Force; Quinta Forza aerea tattica (USAF); Deposito di testate nucleari. Camp Ederle (provincia di Vicenza): Q.G. NATO; Comando SETAF dell’US-Army; un Btg. di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA. Tormeno (San Giovanni a Monte, Vicenza): depositi di armi e munizioni. Longare (Vicenza): importante deposito d’armamenti. Verona: Air Operations Center (USAF). e Base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (USAF). Affi (VR): Centro telecomunicazioni USA. Lunghezzano (VR): Centro radar USA. Erbezzo (VR): Antenna radar NSA. Conselve (PD): Base radar USA. Monte Venda (PD): Antenna telecomunicazioni e radar USA. Trieste: Base navale USA. Venezia: Base navale USA. San Anna di Alfaedo (VE): Base radar USA. Lame di Concordia (VE): Base di telecomunicazioni e radar USA. San Gottardo, Boscomantivo (VE): Centro telecomunicazioni USA. Ceggia (VE): Centro radar USA. Cameri (NO): Base aerea USA con copertura NATO. Candela-Masazza (Vercelli): Base d’addestramento dell’US-Air-Force e dell’US-Army, con copertura NATO. Monte S. Damiano (PC): Base dell’USAF con copertura NATO. Finale Ligure (SV): Stazione di telecomunicazioni dell’US-Army. Monte Cimone (MO): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Parma: Deposito dell’USAF con copertura NATO. Bologna: Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano. Rimini: Gruppo logistico USA per l’attivazione di bombe nucleari. Rimini-Miramare: Centro telecomunicazioni USA. Potenza Picena (MC): Centro radar USA con copertura NATO. Livorno: Base navale USA. La Spezia: Centro antisommergibili di Saclant. San Bartolomeo (SP): Centro ricerche per la guerra guerra sottomarina. Camp Darby (tra Livorno e Pisa): 8° Gruppo di supporto USA e Base dell’US Army per l’appoggio alle Forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo e nell’Africa del Nord. Coltano (PI): importante base USA/NSA per le telecomunicazioni; Deposito munizioni US-Army; Base NSA. Pisa (aeroporto militare): Base saltuaria dell’USAF. Monte Giogo (MS): Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Poggio Ballone (GR) - tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar USA con copertura NATO. Talamone (GR): Base saltuaria dell’US-Navy. La Maddalena-Santo Stefano (Sassari): Base atomica USA, Base di sommergibili, Squadra navale di supporto alla portaerei americana «Simon Lake». Monte Limbara (tra Oschiri e Tempio, Sassari, in Sardegna): Base missilistica USA. Sinis di Cabras (SS).: Centro elaborazioni dati (NSA). Isola di Tavolara (SS): Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US Navy. Torre Grande di Oristano: Base radar NSA. Monte Arci (OR): Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Capo Frasca (OR): eliporto ed impianto radar USA. Santulussurgiu (OR): Stazione telecomunicazioni USAF con copertura Nato. Perdas de Fogu (NU): base missilistica sperimentale. Capo Teulada (CA): da Capo Teulada (CA) a Capo Frasca (OR): all’incirca 100 km di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70.000 ettari di zone Off Limits: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato. Decimomannu (CA): aeroporto Usa con copertura Nato. Aeroporto di Elmas: Base aerea dell’US-Air-Force. Salto di Quirra (CA): poligoni missilistici. Capo San Loremo (CA): zona di addestramento per la Sesta flotta USA. Monte Urpino (CA): Depositi munizioni USA e NATO. Cagliari: Base navale USA. Roma-Campino (aeroporto militare): Base saltuaria USAF. Rocca di Papa (Roma): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Monte Romano (VT): Poligono saltuario di tiro dell’US-Army. Gaeta (LT): Base permanente della Sesta Flotta USA e della Squadra navale di scorta alla portaerei «La Salle». Casale delle Palme (LT): Scuola telecomuncicazioni NATO su controllo USA. Napoli: Comando del Security Force del corpo dei Marines; Base di sommergibili USA; Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo. Napoli-Capodichino: Base aerea dell’US-Air-Force. Monte Camaldoli (NA): Stazione di telecomunicazioni USA. Ischia (NA): Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato. Nisida: Base US-Army. Bagnoli: Centro controllo telecomunicazioni Usa per il Mediterraneo. Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo): Base dell’US-Army. Cirigliano.(NA): Comando delle Forze Navali USA in Europa. Licola (NA): Antenna di telecomunicazioni USA. Lago Patria (CE): Stazione telecomunicazioni USA. Giugliano (vicinanze del lago Patria, Caserta): Comando STATCOM. Grazzanise (CE): Base saltuaria USAF. Mondragone (CE): Centro di Comando USA e NATO sotterraneo antiatomico. Montevergine (AV): Stazione di comunicazioni USA. Pietraficcata (MT): Centro telecomunicazioni USA/NATO. Gioia del Colle (BA): Base aerea USA di supporto tecnico. Punta della Contessa (BR): Poligono di tiro USA/NATO. San Vito dei Normanni (BR): Base del 499° Expeditionary Squadron; Base dei Servizi Segreti: Electronics Security Group (NSA). Monte Iacotenente (FG): Base del complesso radar Nadge. Brindisi: Base navale USA. Otranto: Stazione radar USA. Taranto: Base navale USA; Deposito USA NATO. Martina Franca (TA): Base radar USA. Crotone: Stazione di telecomunicazioni e radar USA/NATO. Monte Mancuso (CZ): Stazione di telecomunicazioni USA. Sellia Marina (CZ): Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO. Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una!). Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Vizzini (CT): Diversi depositi USA. Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO. Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell’USAF. Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA. Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA. Sorico: Antenna NSA. Augusta (SR): Base della VI Flotta USA e Deposito munizioni. Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA. Niscemi (Sicilia): Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy). Trapani: Base USAF con copertura NATO. Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO. Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA.

Basi Navali USA nel Mediterraneo

Oltre quelle italiane che abbiamo già visto: in Francia: Marsiglia e Tolone. In Spagna: Alicante, Barcellona, Benidorm, Cartagena, Malaga, Palma de Maiorca e Rota. In Grecia: Atene-Pireo, Corfù, Rodi e Suda-Bay. In Egitto: Alessandria. In Israele: Haifa. In Turchia: Istambul, Izmir, Mersin e Iskenderun. Senza tener conto, naturalmente, delle facilità d’ormeggio e di rifornimento permanenti o saltuarie concesse all’US-Navy dal Marocco, Tunisia, Gibilterra, Malta e Cipro.

Basi Aeree USA nel Vicino-Oriente

Da Nord a Sud di questo scacchiere (tra le più importanti): in Turchia: Incirlick-Adana (39simo Air Expeditionary Wing), Izmir, Corlu, Konya, Diyarbakir, Batman e Mus; nel Kirghisistan: Manas, Ganci (regione di Bishkek); nell’Usbekistan: Karshi; nel Tajikistan: Tajikistan; in Afghanistan; Mazar-e-Sharif, Kandahar, Khost (Paktia), Bagram (Charikar, Parvan); nel Pakistan: Dalbandin, Jacobabad; nel Kuwait: Ahmed al-Jaber, Ali Al Salem, Camp Doha,; in Arabia Saudita: Prince Sultan (alla periferia di Riad), King Abdul Aziz (Dhahran), Eskan Village, King Fahd (Taif), King Khaled (Khamis Mushayt), Al-Kharj; negli Emirati Arabi Uniti: Al Dhafra/Sharjah (763esimo Squadrone dell’Expeditionary Air Refueling); nel Qatar: Al Udeid, Al-Sayliyah; ad Oman: Thumrait (305esimo squadrone dell'Air Expeditionary Force), Masirah , Seeb; nel Bahrain: Sheik Isa (Sitrah); a Gibuti (Corno d'Africa): Baracche Le Monier; nell’isola di Diego Garcia (Oceano Indiano): Diego Garcia Air Force.

Basi Navali USA nel V.O.

In Egitto: Hurgada (Mar Rosso); a Gibuti: Le Monier; nell’isola di Diego Garcia: US Naval base and support facilities; nel Bahrein: Juffar (Golfo arabo-persico):Quartier generale della V Flotta americana.

Basi dell’Esercito USA nel V.O.

Nell’Usbekistan: Karshi (10a Divisione di montagna USA) in Afghanistan: Mazar–e-Sharif, Pul-i-Kandahar, Kandahar, Asadabad (Est del paese); nel Pakistan: Pasni, Jacobabad e Khowst; in Giordania: Muafaq Salti; nel Kuwait: Camp Doha/Ad-Dawhah (Quartier Generale della Terza Armata U.S.A), Ali al-Salem.

Basi «Echélon» nel V.O.

In Turchia: Istanbul, Izmir, Adana, Agri, Antalya, Diyarbakir, Edirne; in Israele: Herzliyya (Q.G. dell’Unità 8200), Mitzpah Ramon, Monte Hermon, Golan Heights Monte Meiron; nel Pakistan: Parachinar; nel Kuwait: Kuvait-City e l’isola di Faylaka; in Arabia Saudita: Araz, Khafji; negli Emirati Arabi Uniti: Az-Zarqa, Dalma, Ras al-Khaimah e sull’isola di Sir Abu Nuayr; ad Oman: Abut, Khasab, isole di Goat e di Masirah, penisola di Musandam; nello Yemen: isola di Socotra (in costruzione).

Diciamocelo francamente: gli Stati Uniti d’America, senza lo sproporzionato e tentacolare apparato militare che sono riusciti ad installare, mantenere e sviluppare (per quale ragione i nostri organi di stampa non ne parlano mai? Perché non ce ne informano?) all’interno dei nostri paesi - e senza la complicità diretta o indiretta dei nostri prezzolati ed indegni governanti (di destra, di sinistra o di centro…: sempre ed esclusivamente dei semplici “satrapi” di Washington ed ampiamente rei - per quel loro contegno - di Alto tradimento nei confronti delle nostre rispettive Patrie!) - potrebbero sfrontatamente continuare a ricattare militarmente e politicamente la nostra area geopolitica e, quindi, arbitrariamente pretendere di dominare economicamente e culturalmente l’insieme dei nostri Popoli e delle nostre Nazioni? Potrebbero, in qualche modo, essere in grado di scatenare una nuova guerra contro il malcapitato Iraq, per impadronirsi - a nostro diretto svantaggio e pregiudizio - della quasi totalità delle riserve petrolifere del mondo? Potrebbero impunemente continuare a fomentare disordini e focolai di tensione in Europa, nei paesi del Mediterraneo ed in quelli del Vicino-Oriente, per meglio giustificare il mantenimento sine die delle loro basi militari all’interno dei nostri territori?

Non lo potrebbero…

Allora: per favore, smettiamola di continuare a comportarci come i “bambini scemi”… Facciamoci furbi… Smettiamola di farci “dividere” in destra, sinistra e centro, o estrema destra ed estrema sinistra, partiti, sindacati, ecc.; smettiamola puerilmente e stoltamente di “beccarci” reciprocamente come i “polli di Renzo”; smettiamola di “spararci alla schiena” gli uni agli altri; smettiamola nelle nostre relazioni quotidiane di prendere esclusivamente in conto i punti di disaccordo o di dissidio che normalmente ci distinguono e ci contraddistinguono; smettiamola di comportarci come gli ingenui e sprovveduti Pellerossa d’America di due/tre secoli fa…

Prendiamo intelligentemente coscienza del problema dei problemi delle nostre rispettive società: cioè, l’effettivo problema che pregiudica ed impedisce qualunque nostro possibile, sperabile e concretizzabile sogno d’autentica e tangibile libertà, indipendenza, autodeterminazione e sovranità, sia come uomini, sia come popoli, sia come stirpi, sia come culture, sia come civiltà.

E’ insieme, e soltanto insieme che si riescono a costruire le Stonehenge, le Newgrange, le Piramidi, i Giardini pensili di Semiramide, le Persepolis, i Partenoni, i Colossei, le dighe di Mah’rib, le Santa Sofia, le Ispahan, le Cattedrali di Reims, d’Amiens o di Chartres, le Alhambra o le Alcazar, i Tadj Ma’hall… E si riescono a superare tutte le difficoltà.

L’unione fa la forza! Uniamo, dunque, i nostri intenti, le nostre volontà, le nostre esperienze e le nostre capacità fisiche e morali. Le nostre forze… E da Gibilterra agli Urali, dall’Islanda ai Dardanelli, dall’Irlanda a Cipro, dalla Mauritania all’Afghanistan, dall’Usbekistan al Pakistan, dalla Turchia al Corno d’Africa e dal Golfo arabo-persico all’estremo limite Sud-Ovest del Sahara, facciamo in modo che un solo grido risuoni e frastuoni, poderoso e vibrante, nei cieli gravidi ed avviliti delle nostre oltraggiate Nazioni e delle nostre ingiustamente asservite e vituperate (ma non ancora interamente dome) contrade: Yankees go home! Americani andatevene a casa!


1 commento:

  1. Demetrio
    " per favore, smettiamola di continuare a comportarci come i “bambini scemi”…"
    Temo che non siamo più bambini, ma adulti scemi. In altri blog anch'io continuo a citare i capponi di Renzo (Tramaglino) e il detto antico "L'amico del mio nemico è mio nemico, e il nemico del mio nemico è mio amico": Come parlare al vento: destra e sinistra, fascisti e comunisti e compagnia bella. Penso comunque che se è vero che molti pensano come degli scemi ci sia di mezzo anche qualcos'altro. E allora cito la frase evangelica: "Ogni regno diviso in se stesso, cadrà". Frase che gli esegeti si son sempre guardati bene di spiegare come si deve al volgo; purtroppo, e che, detta in parole altre, significa che mischiati ai capponi ci stanno anche diversi avvoltoi che sanno perfettamente dove vogliono arrivare.

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