domenica 11 marzo 2018

La resistenza del nazionalboscevismo (di Luc Michel)



"Nazionalismo di liberazione ed anti-fascismo non possono né devono essere antagonisti" (Wolfgang VENOHR)



La storia della resistenza tedesca contro il terzo (IIIe) Reich ed il Nazismo è poco conosciuta. Un libro tuttavia gli è stato interamente dedicato da Gérard SANDOZ, a questo argomento, sotto il titolo "CES ALLEMANDS QUI ONT DEFIE HITLER" 1933-1943"(1), libro preceduto da uno scritto di Willy BRANDT, presidente della Socialista internazionale e grande resistente al IIIe Reich. L'autore comincia questo libro con la dedica seguente “Io dedico questo libro alla memoria dei miei amici tedeschi che hanno trovato la morte nella lotta contro l'animale hitlériano". La terza parte del libro è intitolata "QUELLI CHE non BISOGNA DIMENTICARE" e comprende un capitolo intitolato "il NAZIONAL-BOLSCEVISMO". Gérard SANDOZ rende così omaggio alla corrente politica che, per prima, fin dal 1932-1933, ha resistito al Nazismo e che ha avuto fra i suoi membri i più risoluti degli avversari dell’Hitlerismo, in particolare coloro che animarono la rete famosa conosciuta sotto il nome di "ORCHESTRE ROUGE".



L'AVVENTURA DEL NAZIONAL-BOLSCEVISMO COMINCIA NEL 1919

L'avventura del Nazional-Bolscevismo era cominciata nel 1919 ad Amburgo, allora in piena rivoluzione sovietica a seguito del crollo dello IIe Reich nel 1918. E’ in questo ambiente che doveva nascere una corrente nazional-bolscevica diretta da due capi della rivoluzione del 1918 in questa città, Heinrich LAUFENBERG e Friedrich WOLFFHEIM (2), che mostrarono posizioni nazional-comuniste. Fin dal 6 novembre 1918, LAUFENBERG proclamava ad Amburgo la "repubblica dei consigli socialista e grande tedesca" e diventava il presidente del "Consiglio operaio di Amburgo". Si trattava della dichiarazione di posizioni comuniste radicali in alleanza con tendenze nazionali (3). Dal 1919 al 1921, WOLFFHEIM e LAUFENBERG animarono tanto in Germania che nell'ambito della "terza internazionale" una corrente nazional-bolscevica conosciuta sotto il nome "di nazional-comunismo amburghese" e che faceva concorrenza ai Spartachisti che avevano appena costituito il “partito comunista tedesco",KPD. Cacciati nell'ottobre 1919 dal partito, ne fondarono immediatamente uno dissidente,KAPD, il "partito comunista operaio tedesco". Nell'ambito di tale partito, che sarà rappresentato fino al 1922 al "Komintern" (4), WOLFFHEIM e LAUFENBERG propugnavano l'idea di creare un'"Armata rossa tedesca" per riprendere la guerra contro i vincitori impérialisti di Versailles. Dopo il 1922, animarono una "lega dei comunisti". Si nota che questa corrente sviluppava, fin dall'inizio degli anni 20, un anti-americanismo virulento.

Uscire dal XX secolo. Un’idea nuova per il Terzo Millennio. Per una Quarta teoria politica (R. Pecchioli)


Saggio di Roberto Pecchioli per comprendere la prospettiva della Quarta Teoria Politica.



“Chi ha rinunciato alla sua terra, ha rinunciato anche al suo Dio”
(Fedor Dostoevskij- L’idiota)



Capitolo I. L’era delle ideologie
Modernità madre di tre ideologie
La modernità è stata l’era delle ideologie; la postmodernità dichiara di essere l’epoca del tramonto delle ideologie. La prima affermazione è vera, la seconda è una bugia travestita da verità. L’uomo europeo ed occidentale è stato protagonista delle due grandi rivoluzioni del XVIII secolo, quella americana e poi quella francese, figlie dell’illuminismo, poi ha assistito all’irruzione del nazionalismo nel XIX, ha creduto nelle “magnifiche sorti e progressive “ (T. Mamiani) dell’umanità modellata dal progresso scientifico e tecnico di quel secolo, ha vissuto la Rivoluzione Industriale e poi quella collettivista nella Russia del 1917, ha combattuto due tremende guerre nella prima metà del XX secolo, attraverso le quali ha scoperto la potenza distruttrice delle sue armi, prodotto della conoscenza delle legge fisiche e biologiche della natura.