martedì 13 febbraio 2018

Soltanto bolscevismo! (di A. Dugin)



Non esiste capitale "nazionale". L'essenza del capitale è internazionale. Esso ignora qualsiasi ostacolo sulla via del profitto economico. E questo profitto è ostacolato da ogni restrizione alla libertà di mercato. Ciò include divisioni di natura statale, nazionale, confessionale, ed altre. Il fascismo, per non aver compreso la propria stessa essenza riguardo alla necessità di combinare il nazionalismo proprio con il socialismo, cadde preda di questa mostruosa, imperdonabile illusione. Il nazionalismo non può essere liberale o fondarsi sul mercato. E' un'ideologia che fa appello ad una vita immateriale, collettiva, super-economica. La vita comunitaria è al centro tanto del nazionalismo, quanto del socialismo. Il capitalismo si fonda su una posizione radicalmente diversa, inconciliabile - il concetto di profitto materiale, efficienza, razionalizzazione del mondo presente, momentaneo, oggettivo. Non dimentichiamo che, in origine, il nazional-socialismo era fondato su una concezione, radicalmente socialista e rigorosamente antiborghese , di Ernst Junger - l'Operaio, Der Arbeiter.

giovedì 8 febbraio 2018

Sangue e Acciaio (Carlo Terracciano)

Stalin e la Russia del XX secolo - Introduzione a "Sangue e acciaio"


“Brindo al popolo russo innanzi tutto perché è quello che più si è distinto fra tutte le nazioni che compongono l’Unione Sovietica. Gli dedico questo brindisi perché esso ha meritato, fra tutti i popoli del nostro paese, di essere riconosciuto da tutti come la forza dirigente di questa guerra. Dedico questo brindisi al popolo russo non solo perché è un popolo dirigente, ma perché ha lo spirito chiaro, il carattere stoico e molta pazienza”.


[Al popolo russo , 24 maggio 1945]


Stalingrado è la famosa città industriale della Russia meridionale sull’ansa del Volga dove dall’agosto 1942 al gennaio ‘43 fu combattuta fra tedeschi e russi una delle più importanti battagli terrestri della IIª Guerra Mondiale. Forse la più decisiva in assoluto, dopo tre anni di trionfi delle armate del III Reich.

“Stalingrado” dichiarò Stalin “segnò l’inizio del tramonto dell’esercito fascista-tedesco”.

Con Leningrado, oggi ritornata all’antico nome di San Pietroburgo, e Mosca, la roccaforte del Volga rappresenta da sempre l’estrema linea di difesa russa dalle invasioni occidentali, proprio per la sua posizione strategica nel fronte sud.

Una linea retta trasversale quasi perfetta dal Baltico al Caspio.

Essa è situata infatti a ridosso dell’ampia ansa della maggiore via fluviale della pianura sarmatica, dove Volga appunto e Don sembrano quasi destinati ad unirsi, per poi piegare l’uno a sud-est fino al Caspio, l’altro verso sud-ovest al Mar d’Azov, a sua volta collegato al Mar Nero.