domenica 11 agosto 2013

Chi comanda in Italia? (Alberto B. Mariantoni)

Come molti ancora non sanno, nei diversi paesi dell’Unione Europea, chiunque sia (o pretenda essere) alla guida degli specifici Governi nazionali, in realta’, «governa» solo a parole… Questo, per la semplice ragione che i nostri ex Stati sovrani non posseggono piu’ le due principali attribuzioni e prerogative del «Principe»: quella, cioè, del «monopolio della forza armata» e quella del «monopolio dell’emissione e del controllo del danaro».

Non bisogna dimenticare, infatti, che, con l’adesione (volontaria o meno…) alla N.A.T.O. (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico Nord), i nostri Governi nazionali hanno completamente delegato il comando e l’impiego delle loro Forze Armate ad un organismo politico-militare sopranazionale, per giunta politicamente controllato e militarmente disciplinato dagli USA (che, a loro volta, obbediscono agli indicibili ed inconfessabili voleri della Finanza internazionale); mentre con l’adesione al Trattato di Maastricht, del dicembre del 1991, gli stessi Governi hanno semplicemente e volontariamente rinunciato a «battere moneta», affidando il monopolio di quella loro essenziale e peculiare prerogativa, alla Banca Europea (BCE): cioe’, ad un semplice «istituto bancario privato», interamente controllato dalla Finanza cosmopolita internazionale.



Inutile meravigliarsi, dunque, se i nostri «governanti» - siano essi di «destra», di «sinistra» o di «centro» - non sono mai in grado di tradurre nella pratica quotidiana i loro stessi programmi politici particolari.

Se quei «programmi», infatti, non corrispondono ai voleri (espliciti e/o occulti) della NATO e della BCE, gli stessi loro «ideatori» e «promotori» rischiano - non solo di non ricevere il loro personale «stipendio» e quello dell’insieme di coloro che compongono le loro strutture di governo (Carabinieri compresi!), ma addirittura - di farsi letteralmente «licenziare» o, semplicemente, «defenestrare» dalla sera alla mattina (Andreotti, Craxi, Kohl, D’Alema, Jospin, ecc. docent!) ed il piu’ delle volte, anche con un corale o plateale «biasimo popolare» o con obbrobriosa ed infamante «ignominia»…

Vista, inoltre, la presenza, in Italia, in Europa, nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente, di centinaia di basi militari statunitensi, è ancora lecito domandarsi, chi comanda all’interno dei nostri paesi?

Perché, dunque, sorprendersi di un D’Alema che - da buon «comunista» - quando era Presidente del Consiglio, non esitò un istante ad accodarsi all’illegale spedizione militare degli Atlantici, nei Balcani, e ad inviare le truppe italiane in Serbia, sia per sconfiggere i resti di quello che era stato l’antico esercito «rosso» di Belgrado che per spazzare via dal potere il compagno Milosevic?

Perché stupirsi di un Berlusconi che - da buon «commerciante» - dopo aver tentato, nel 1994, la via «filo-araba» e «filo-palestinese» (ed averci politicamente e drasticamente «rimesso le penne»… ), come per incanto, riscoprì in se stesso, in concomitanza con il suo «Secondo mandato» di governo, la sua vera ed «innata» vocazione, nonché la sua «costante» ed «imperitura» dedizione, nei confronti d’Israele e degli Stati Uniti?

Perché meravigliarsi dell’improvvisa e pubblica abiura del Ventennio da parte dell’omino omonimo della fabbrica dei tortellini, quando fino a qualche giorno prima della sua visita a Londra e dell’omaggio reso alle Fosse Ardeatine, preferiva ancora inneggiare al Duce, come il più grande statista del nostro secolo, e farsi immodestamente osannare - dai soliti «braccetti a molla» della sua ordinaria, personale e ravvicinata «claque» - con lo sfacciato e quantomeno presuntuoso ed usurpato appello alla voce di… «Fini, Fini, il nuovo Mussolini»?

Perché sbigottirsi dell’atteggiamento di Bertinotti & C. al Congresso di Rimini, quando – in piena, sanguinosa ed omicida repressione israeliana all’interno dei Territori occupati palestinesi – sentirono improvvisamente il «bisogno irrefrenabile» ed «urgente» di definirsi «tutti Ebrei»?

In altre parole, per scoprire chi comanda veramente in Italia, è inutile cercarlo a Palazzo Montecitorio, Chigi o Madama. Tanto meno, sul poco ombreggiato colle del Quirinale. Meno ancora, presso le diverse e policrome segreterie dei diversi partiti, movimenti o gruppi italiani che, dal 1948, monopolizzano (a comando), strumentalizzano (conto terzi) ed inquinano la vita politica del nostro paese.

Per identificare e capire dove risiede realmente il vero potere in Italia, basta recarsi presso una qualsiasi delle all’incirca 107 (o 113?) basi militari statunitensi che occupano dal 1945 i nostri territori, e chiedere semplicemente del «piantone»…


Alberto B. Mariantoni





Post Scriptum

Per toccare con mano la triste condizione di “polli in batteria” che i responsabili pro-tempore della Casa Bianca hanno avuto la lungimiranza e “magnanimità” di riservare ai nostri Popoli ed alle nostre Nazioni (“pollai”, naturalmente, dai fili spinati artatamente occultati o strumentalmente mascherati… che abbiamo ormai preso la spensierata ed irresponsabile abitudine - tra un usuale “stridere” o un “crocchiare” ed un saltuario e contingente “schiamazzare”… - di considerare il massimale e privilegiato perimetro della nostra individuale e collettiva “libertà politica” e “civile”… ), basta dare una rapida occhiata alla lista ufficiale (ed, in certi casi, ufficiosa e “Top Secret”!) delle Basi militari statunitensi che costellano attualmente il continente europeo, il bacino mediterraneo e l’area vicino orientale.

Basi Aeree USA in Europa

Tra le più importanti: in Gran Bretagna: nome della base: Alcombury (località: Huntingdon; provincia o regione: Cambridgeshire); Molesworth (Huntingdon, Cambridgeshire); Upwood (Ramsey, Cambridgeshire); Fairford (Fairford, Gloucestershire); Feltwell (Thetford, Norfolk); Lakenheath (Lakenheath, Suffolk); Mildenhall (Mildenhall, Suffolk); Croughton (Croughton). In Germania: Brasschaat (Mannheim-Sandhofen, Baden-Wuerttemberg); Heidelberg o Patton Barracks (Heidelberg, Baden-Wuerttemberg); Stuttgart (Stuttgart-Echterdingen, Baden-Wuerttemberg); Giebelstadt (Giebelstadt-Wuerzburg, Bayern); Grafenwoehr (Grafenwoehr, Bayern); Hohenfels-CMTC (Hohenfels-Regensburg, Bayern); Katterbach Barracks (Ansbach, Bayern); Storck Barracks (Illesheim, Bayern); Schweinfurt-Conn Barracks (Schweinfurt, Bayern); Armstrong Army Heliport (Buedingen, Hessen); Hanau-Fliegerhorst Kaserne (Hanau, Hessen); Wiesbaden (Wiesbaden-Erbenheim, Hessen); Rhein-Main (Frankfurt/Main, Hessen); Geilenkirchen (Teveren, Nordrhein-Westfalen); Ramstein (Ramstein, Rheinland-Pfalz); Sembach (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz); Spangdahlem (Spangdahlem, Rheinland-Pfalz); Einsiedlerhof (Kaiserslautern, Rheinland-Pfalz). In Islanda: NAS Keflavik (Reykjanes). In Norvegia: Sola Sea (Sola Sea); Stavanger (Stavanger). In Danimarca: Thule (Thule, Groenlandia). In Olanda: Soesterberg (Soesterberg). In Belgio: Brasschaat (Brasschaat). In Francia: Istres (Marsiglia). In Ungheria: Taszar (Pecs). In Spagna: NAS Rota (Rota); Moron (Sevilla); San Vito (San Vito). In Portogallo: Lajes Field (Terceira Island, Azores). In Bosnia Herzegovina: Camp Comanche. In Macedonia: Camp Able Sentry (Skopje); Camp Monteith-Army (Gnjilane); Camp Bondsteel-Army (Urosevac). In Grecia: Souda Bay (Chania, Creta). A Cipro: Akrotiri (Akrotiri). Questo, senza prendere in conto le facilità di attraversamento dello spazio aereo, di atterraggio, di rifornimento e di supporto logistico accordate - de iure o de facto - agli aerei ed agli elicotteri militari statunitensi, dalla Svizzera, dal Lussemburgo, dall’Irlanda, dall’Austria, dalla Slovacchia, dalla Repubblica Ceca, dalla Slovenia, dalla Croazia, dalla Romania, dalla Bulgaria, dalla Georgia, ecc.

Basi dell’Esercito USA in Europa

In Germania: Divisioni: 1st Armored Division, Weisbaden; 1st Infantry Division, Wurzburg; 2nd Brigade, 1st Armored Division, Buamholder; 7th Army Reserve Command (ARCOM), Schwetzingen; Corpi d’Armata: V Corps, Heidelberg; Comandi: U.S. Army Europe (USAREUR); Combat Maneuver Training Center; Landstuhl Regional Medical Center. In Bosnia: Camp McGovern, Camp Dobol. Nel Kossovo: Camp Bondsteel.

Basi “Echélon” in Europa

Gestite e coordinate dal Comando generale statunitense della NSA (National Security Agency) di Fort Meade (nel Maryland), organizzate in cooperazione con i servizi segreti britannici GCHQ (Government Communications Head Quarters), canadesi CSE (Communications Security Establishment), australiani DSD (Defence Signals Directorate) e neo-zelandesi GCSB (Government Communications Security Bureau), e spesso mimetizzate sotto le mentite spoglie di banali imprese di telecomunicazioni private, le Basi d’ascolto, di spionaggio elettronico e d’elaborazione dati del programma americano «Echélon» (che già dispone - oltre alle usuali “stazioni” di spionaggio che sono integrate nella normale rete diplomatica e consolare statunitense nel mondo - di una ventina di satelliti spia della National Reconaissance Office - del tipo Keyhole, Mercury, Sigint, Parsae, Comint, Orion/Vortex, Mentor, Trompet, ecc. - e di una trentina di Boeing RC-135 che giorno e notte - da centinaia di chilometri, nel cielo - sono in grado di intercettare, registrare e controllare - e, se necessario, “piratare”… - qualsiasi comunicazione radio, telefonica, fax, cellulare ed internet, e persino fotografare e decifrare – con una risoluzione di meno di 10 cm., come nel caso dei satelliti «Advanced KH-11» e «KH-12» - l’indirizzo di una cartolina postale che state innocentemente spedendo ad un vostro caro amico o ordinario conoscente…) coprono praticamente l’intero pianeta, con all’incirca 4'000 “antenne” disseminate nei diversi paesi (molte volte completamente all’oscuro di tutto…) del mondo. In Europa, le principali Basi del programma «Echélon» - che agiscono sotto l’egida dei Comandi regionali USA di Morenstow e di Menmith Hill, in Gran Bretagna, e di Bad Aibling, in Germania (Baviera) - sono installate nelle seguenti località: da Nord a Sud: in Islanda: Keflavik; in Lituania: Vilnius; in Estonia: Tallinn; in Lettonia (Latvia): Ventspils; in Finlandia: Santahamina; in Svezia: Karlskrona, Muskö e Lovön; in Norvegia: Borhaug, Jessheim, Fauske/Vetan, Randaberg, Kirkenes, Skage/Namdalen, Vardo e Vadso; in Gran Bretagna: Belfast (Irlanda del Nord), Brora e Hawklaw (Scozia), Chicksands, Culm Head, Cheltenham, Digby, Menwith Hill, Irton Moor, Molesworth, Morwenstow, Londra (Palmer Street); in Danimarca: Aflandshage, Almindingen, Dueodde-Bornholm, Gedser, Hjorring, Logumkloster; in Olanda: Amsterdam e Viksjofellet; in Germania: Frankfurt, Bad Aibling, Ahrweiler, Hof, Achern, Bad Münstereifel, Darmstadt, Braunschweig, Husum, Monschau, Mainz, Rheinhausen, Stockdorf, Pullach, Vogelweh; in Francia: Parigi (GIX: Global Internet Exchange), Strassburgo e Grenoble; in Austria: Neulengbach e Konigswarte; in Svizzera: Merishausen e Rüthi; in Croazia: isola di Brac ed aeroporto di Zagreb-Lucko; in Bosnia-Herzegovina: Tuzla; in Spagna: Playa de Pals, Pico de las Nieves (Grande Canaria), Manzanares e Rota; in Portogallo: Terceira Island (isole Azores); a Gibilterra (Gibraltar) in Albania: Tirana, Durazzo (Durrës) e Shkodër; in Grecia: Iráklion (Creta); nell’isola di Cipro: Ayios Nikolaos;

Le 107 Basi Usa (Air-Force, Navy, Army, NSA) in Italia

Chi “comanda” in Italia? Tra le basi USA più conosciute e meno conosciute, da Nord a Sud della Penisola: Cima Gallina (BZ): Stazione telecomunicazioni e radar dell’USAF. Aviano (Pordenone, Friuli): la 16ma Forza Aerea ed il 31° Gruppo da caccia dell'Aviazione U.S.A., nonché uno squadrone di F-18 dei Marines. Monte Paganella (TN): Stazione telecomunicazioni USAF. Rivolto (UD): Base USAF. Maniago (UD): Poligono di tiro dell’US-Air-Force (USAF). S. Bernardo (UD): Deposito munizioni dell’US-Army. Roveredo (PN): Deposito armi USA. Istrana (TV): Base US-Air-Force (USAF). Ciano (TV): Centro telecomunicazioni e radar USA. Ghedi (BS): Base dell’US-Air-Force (USAF). Montichiari (BS): Base aerea (USAF). Remondò (nel Pavese): Base US-Army. Vicenza: Comando SETAF, Sud Europe Task Force; Quinta Forza aerea tattica (USAF); Deposito di testate nucleari. Camp Ederle (provincia di Vicenza): Q.G. NATO; Comando SETAF dell’US-Army; un Btg. di obici ed Gruppo tattico di paracadutisti USA. Tormeno (San Giovanni a Monte, Vicenza): depositi di armi e munizioni. Longare (Vicenza): importante deposito d’armamenti. Verona: Air Operations Center (USAF). e Base NATO delle Forze di Terra del Sud Europa; Centro di telecomunicazioni (USAF). Affi (VR): Centro telecomunicazioni USA. Lunghezzano (VR): Centro radar USA. Erbezzo (VR): Antenna radar NSA. Conselve (PD): Base radar USA. Monte Venda (PD): Antenna telecomunicazioni e radar USA. Trieste: Base navale USA. Venezia: Base navale USA. San Anna di Alfaedo (VE): Base radar USA. Lame di Concordia (VE): Base di telecomunicazioni e radar USA. San Gottardo, Boscomantivo (VE): Centro telecomunicazioni USA. Ceggia (VE): Centro radar USA. Cameri (NO): Base aerea USA con copertura NATO. Candela-Masazza (Vercelli): Base d’addestramento dell’US-Air-Force e dell’US-Army, con copertura NATO. Monte S. Damiano (PC): Base dell’USAF con copertura NATO. Finale Ligure (SV): Stazione di telecomunicazioni dell’US-Army. Monte Cimone (MO): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Parma: Deposito dell’USAF con copertura NATO. Bologna: Stazione di telecomunicazioni del Dipartimento di Stato Americano. Rimini: Gruppo logistico USA per l’attivazione di bombe nucleari. Rimini-Miramare: Centro telecomunicazioni USA. Potenza Picena (MC): Centro radar USA con copertura NATO. Livorno: Base navale USA. La Spezia: Centro antisommergibili di Saclant. San Bartolomeo (SP): Centro ricerche per la guerra guerra sottomarina. Camp Darby (tra Livorno e Pisa): 8° Gruppo di supporto USA e Base dell’US Army per l’appoggio alle Forze statunitensi al Sud del Po, nel Mediterraneo e nell’Africa del Nord. Coltano (PI): importante base USA/NSA per le telecomunicazioni; Deposito munizioni US-Army; Base NSA. Pisa (aeroporto militare): Base saltuaria dell’USAF. Monte Giogo (MS): Centro di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Poggio Ballone (GR) - tra Follonica, Castiglione della Pescaia e Tirli: Centro radar USA con copertura NATO. Talamone (GR): Base saltuaria dell’US-Navy. La Maddalena-Santo Stefano (Sassari): Base atomica USA, Base di sommergibili, Squadra navale di supporto alla portaerei americana «Simon Lake». Monte Limbara (tra Oschiri e Tempio, Sassari, in Sardegna): Base missilistica USA. Sinis di Cabras (SS).: Centro elaborazioni dati (NSA). Isola di Tavolara (SS): Stazione radiotelegrafica di supporto ai sommergibili della US Navy. Torre Grande di Oristano: Base radar NSA. Monte Arci (OR): Stazione di telecomunicazioni USA con copertura NATO. Capo Frasca (OR): eliporto ed impianto radar USA. Santulussurgiu (OR): Stazione telecomunicazioni USAF con copertura Nato. Perdas de Fogu (NU): base missilistica sperimentale. Capo Teulada (CA): da Capo Teulada (CA) a Capo Frasca (OR): all’incirca 100 km di costa, 7.200 ettari di terreno e più di 70.000 ettari di zone Off Limits: poligono di tiro per esercitazioni aeree ed aeronavali della Sesta flotta americana e della Nato. Decimomannu (CA): aeroporto Usa con copertura Nato. Aeroporto di Elmas: Base aerea dell’US-Air-Force. Salto di Quirra (CA): poligoni missilistici. Capo San Loremo (CA): zona di addestramento per la Sesta flotta USA. Monte Urpino (CA): Depositi munizioni USA e NATO. Cagliari: Base navale USA. Roma-Campino (aeroporto militare): Base saltuaria USAF. Rocca di Papa (Roma): Stazione telecomunicazioni USA con copertura NATO. Monte Romano (VT): Poligono saltuario di tiro dell’US-Army. Gaeta (LT): Base permanente della Sesta Flotta USA e della Squadra navale di scorta alla portaerei «La Salle». Casale delle Palme (LT): Scuola telecomuncicazioni NATO su controllo USA. Napoli: Comando del Security Force del corpo dei Marines; Base di sommergibili USA; Comando delle Forze Aeree USA per il Mediterraneo. Napoli-Capodichino: Base aerea dell’US-Air-Force. Monte Camaldoli (NA): Stazione di telecomunicazioni USA. Ischia (NA): Antenna di telecomunicazioni USA con copertura Nato. Nisida: Base US-Army. Bagnoli: Centro controllo telecomunicazioni Usa per il Mediterraneo. Agnano (nelle vicinanze del famoso ippodromo): Base dell’US-Army. Cirigliano.(NA): Comando delle Forze Navali USA in Europa. Licola (NA): Antenna di telecomunicazioni USA. Lago Patria (CE): Stazione telecomunicazioni USA. Giugliano (vicinanze del lago Patria, Caserta): Comando STATCOM. Grazzanise (CE): Base saltuaria USAF. Mondragone (CE): Centro di Comando USA e NATO sotterraneo antiatomico. Montevergine (AV): Stazione di comunicazioni USA. Pietraficcata (MT): Centro telecomunicazioni USA/NATO. Gioia del Colle (BA): Base aerea USA di supporto tecnico. Punta della Contessa (BR): Poligono di tiro USA/NATO. San Vito dei Normanni (BR): Base del 499° Expeditionary Squadron; Base dei Servizi Segreti: Electronics Security Group (NSA). Monte Iacotenente (FG): Base del complesso radar Nadge. Brindisi: Base navale USA. Otranto: Stazione radar USA. Taranto: Base navale USA; Deposito USA NATO. Martina Franca (TA): Base radar USA. Crotone: Stazione di telecomunicazioni e radar USA/NATO. Monte Mancuso (CZ): Stazione di telecomunicazioni USA. Sellia Marina (CZ): Centro telecomunicazioni USA con copertura NATO. Sigonella (CT): importante Base aeronavale USA (oltre ad unità della US-Navy, ospita diversi squadroni tattici dell’US-Air-Force: elicotteri del tipo HC-4, caccia Tomcat F14 e A6 Intruder, nonché alcuni gruppi di F-16 e F-111 equipaggiati con bombe nucleari del tipo B-43, da più di 100 kilotoni l’una!). Motta S. Anastasia (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Caltagirone (CT): Stazione di telecomunicazioni USA. Vizzini (CT): Diversi depositi USA. Isola delle Femmine (PA): Deposito munizioni USA/NATO. Punta Raisi (Aeroporto): Base saltuaria dell’USAF. Marina di Marza (RG): Stazione di telecomunicazioni USA. Monte Lauro (SR): Stazione di telecomunicazioni USA. Sorico: Antenna NSA. Augusta (SR): Base della VI Flotta USA e Deposito munizioni. Centuripe (EN): Stazione di telecomunicazioni USA. Niscemi (Sicilia): Base del NavComTelSta (stazione di comunicazione US-Navy). Trapani: Base USAF con copertura NATO. Pantelleria: Centro telecomunicazioni US-Navy e Base aerea e radar NATO. Lampedusa: Base della Guardia costiera USA; Centro d’ascolto e di comunicazioni NSA.

Basi Navali USA nel Mediterraneo

Oltre quelle italiane che abbiamo già visto: in Francia: Marsiglia e Tolone. In Spagna: Alicante, Barcellona, Benidorm, Cartagena, Malaga, Palma de Maiorca e Rota. In Grecia: Atene-Pireo, Corfù, Rodi e Suda-Bay. In Egitto: Alessandria. In Israele: Haifa. In Turchia: Istambul, Izmir, Mersin e Iskenderun. Senza tener conto, naturalmente, delle facilità d’ormeggio e di rifornimento permanenti o saltuarie concesse all’US-Navy dal Marocco, Tunisia, Gibilterra, Malta e Cipro.

Basi Aeree USA nel Vicino-Oriente

Da Nord a Sud di questo scacchiere (tra le più importanti): in Turchia: Incirlick-Adana (39simo Air Expeditionary Wing), Izmir, Corlu, Konya, Diyarbakir, Batman e Mus; nel Kirghisistan: Manas, Ganci (regione di Bishkek); nell’Usbekistan: Karshi; nel Tajikistan: Tajikistan; in Afghanistan; Mazar-e-Sharif, Kandahar, Khost (Paktia), Bagram (Charikar, Parvan); nel Pakistan: Dalbandin, Jacobabad; nel Kuwait: Ahmed al-Jaber, Ali Al Salem, Camp Doha,; in Arabia Saudita: Prince Sultan (alla periferia di Riad), King Abdul Aziz (Dhahran), Eskan Village, King Fahd (Taif), King Khaled (Khamis Mushayt), Al-Kharj; negli Emirati Arabi Uniti: Al Dhafra/Sharjah (763esimo Squadrone dell’Expeditionary Air Refueling); nel Qatar: Al Udeid, Al-Sayliyah; ad Oman: Thumrait (305esimo squadrone dell'Air Expeditionary Force), Masirah , Seeb; nel Bahrain: Sheik Isa (Sitrah); a Gibuti (Corno d'Africa): Baracche Le Monier; nell’isola di Diego Garcia (Oceano Indiano): Diego Garcia Air Force.

Basi Navali USA nel V.O.

In Egitto: Hurgada (Mar Rosso); a Gibuti: Le Monier; nell’isola di Diego Garcia: US Naval base and support facilities; nel Bahrein: Juffar (Golfo arabo-persico):Quartier generale della V Flotta americana.

Basi dell’Esercito USA nel V.O.

Nell’Usbekistan: Karshi (10a Divisione di montagna USA) in Afghanistan: Mazar–e-Sharif, Pul-i-Kandahar, Kandahar, Asadabad (Est del paese); nel Pakistan: Pasni, Jacobabad e Khowst; in Giordania: Muafaq Salti; nel Kuwait: Camp Doha/Ad-Dawhah (Quartier Generale della Terza Armata U.S.A), Ali al-Salem.

Basi «Echélon» nel V.O.

In Turchia: Istanbul, Izmir, Adana, Agri, Antalya, Diyarbakir, Edirne; in Israele: Herzliyya (Q.G. dell’Unità 8200), Mitzpah Ramon, Monte Hermon, Golan Heights Monte Meiron; nel Pakistan: Parachinar; nel Kuwait: Kuvait-City e l’isola di Faylaka; in Arabia Saudita: Araz, Khafji; negli Emirati Arabi Uniti: Az-Zarqa, Dalma, Ras al-Khaimah e sull’isola di Sir Abu Nuayr; ad Oman: Abut, Khasab, isole di Goat e di Masirah, penisola di Musandam; nello Yemen: isola di Socotra (in costruzione).

Diciamocelo francamente: gli Stati Uniti d’America, senza lo sproporzionato e tentacolare apparato militare



Alberto B. Mariantoni
© 2003

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