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martedì 27 agosto 2013

Fermiamo i delinquenti USA! (Alberto B. Mariantoni)

La storia si ripete

Guerra contro l’Iraq  

Esultiamo, gente! Rallegriamoci… Dopo quasi sessant’anni di parodia disneylandiana della storia… o, se preferite, di favole, documenti ed immagini sulla «supremazia delle regole del Diritto internazionale»; sul «ripudio della guerra come strumento di soluzione per le controversie tra gli Stati»; sul «diritto dei Popoli a disporre della propria libertà, indipendenza autodeterminazione e sovranità»; sul «rifiuto dell’ingerenza negli affari interni dei diversi Paesi del mondo», si ritorna alla «Legge della giungla»!

Yankees go home! (Alberto B. Mariantoni)

Grazie Boys: ci avete «liberato» abbastanza…

Checché ne possa dire o pensare, la maggioranza dei miei ingenui (oppure, ipocriti o, magari, in malafede?) ed ottenebrati compatrioti europei (che, per la maggior parte, sono ancora convinti di avere vinto - o contribuito a vincere… - la Seconda guerra mondiale, al seguito delle salmerie Anglo-Americane…), mediterranei (che ancora credono, con il loro sfrontato e bizantino servilismo nei confronti degli attuali “padroni del mondo”, di salvare “capra” e “cavoli” delle loro ufficialmente libere ed autonome Nazioni e/o dei loro Stati, formalmente indipendenti e sovrani…) e vicino-orientali (che, ancora oggi, continuano a “fare a gomitate” tra di loro, sia per tentare di mettersi in “bella vista” davanti ai loro abituali oppressori a stelle e strisce che per avere una qualunque chance di farsi confermare, da questi ultimi, nell’umiliante e vomitevole ruolo di valenti e rodati “mescaleros rinnegati” dei loro stessi popoli…), la sconfitta militare che, nel 1945, si è aspramente abbattuta sulle allora potenze dell’Asse, non ha solamente contribuito - in Europa - a debellare e detronizzare il Regime fascista italiano e quello nazional-socialista tedesco. Quella singolare disfatta, purtroppo, ha ugualmente spianato la strada a due particolari e drammatici “effetti collaterali”:

Il vero Bush jr. (Alberto B. Mariantoni)

Nato un 6 Luglio del 1946, a New Haven (Connecticut) ed alternativamente chiamato «Dubya» (pronunciare: «Dobià» = lo «stupido»), «Dumbass» («Dombàss» = «l’asino scemo»), «el-Chimpy» («el-Cimpi» = lo «scimpanzé») o «Bananaboy» («bananaboi» = il «ragazzo-banana»), George Walker Bush jr. non è soltanto la tipica «marionetta» del gioco americano del potere… Come precisano le decine e decine di siti internet a lui dedicati negli USA (per sincerarsene, basta inserire il nome George W. Bush sulla finestra web di un qualunque motore di ricerca, e cliccare!), l’apparentemente scaltro e feroce «lupo» di Washington, è soprattutto un particolare, inconsueto, desolante ed affliggente «caso umano»! Dalle pagine Web in questione, ad esempio, si apprende che, in passato, l’attuale Presidente degli Stati Uniti d’America è stato un patetico ed inveterato tossicomane (cocaina), nonché un incallito e commiserevole alcolista (whisky, qualità «Bourbon» + birra, marca «Lone Star»). O se si preferisce, un prostrato e psicolabile personaggio che a stento, verso la metà degli anni ‘70 - dopo avere subito un paio di arresti per guida in stato di avanzata ubriachezza, uno specifico fermo per detenzione abusiva di stupefacenti e numerose terapie intensive di disintossicazione presso dispendiose e confidenziali case di cura specializzate – sarebbe riuscito, in fine, apparentemente, a separarsi dall’increscioso ed inquietante stato di «duplice dipendenza» nel quale era sciaguratamente e miserevolmente sprofondato.
«Brain»: il «Cervello»!

lunedì 12 agosto 2013

Destra-sinistra: BASTA! con la «guerra» che non c’è più (Alberto B. Mariantoni)

Diciamo che comincio davvero a rompermi i “c…” ed a perdere la pazienza! Come dirlo altrimenti? Come esprimere diversamente, e gridare ai quattro venti, l’incontenibile rabbia ed il profondo senso di sdegno e di rivolta che mi straripano dal cuore, nel constatare l’assurdo ed anacronistico comportamento delle uniche frange della società che potrebbero in qualche modo contribuire - con il loro naturale attivismo - all’effettivo risveglio politico, economico, sociale e culturale dei nostri Popoli e delle nostre Nazioni? Mi riferisco a quelle “formazioni politiche” della cosiddetta “estrema destra” e della cosiddetta “estrema sinistra” che continuano sfacciatamente, inopportunamente ed abusivamente a contrabbandare per «Fascismo» o per «Antifascismo» ciò che, al massimo, potrebbe essere paragonato ad una soggettiva ed arbitraria riduzione ortogonale del più squallido e patologico degli psicodrammi individuali e collettivi.

Europa: corti “guinzagli” e… “cuscinetti a sfera” (Alberto B. Mariantoni)

Era troppo bello, per essere vero… Credetemi: mi era davvero sembrato un insperato e salutare “miracolo” che alcuni notori valvassori e valvassini della “vecchia Europa” - da sempre al soldo della politica di Washington - avessero in qualche modo deciso di reagire alle continue ed arroganti ingiunzioni e vessazioni dei loro tradizionali padroni statunitensi e, quindi, di assumere - sia al Consiglio di Sicurezza dell’ONU che al Comando integrato della NATO - una loro diversa ed originale posizione politico-diplomatica a proposito dell’iniquo, arbitrario e, tuttora in corso, cosiddetto «disarmo» dell’Iraq. 

domenica 11 agosto 2013

Il «Diritto internazionale»? Tutti «fregati»! (Alberto B. Mariantoni)

Inutile nascondercelo: con la decisione unilaterale, da parte degli Stati Uniti e della Gran Bretagna, di attaccare militarmente l’Iraq (uno Stato fondatore e membro delle Nazioni Unite), con l’esplicito intento di rovesciarne il Governo (governo che - senza avere in nessuna maniera minacciato o compiuto atti ostili nei confronti di altri paesi – è pretestuosamente accusato di poterne sicuramente compiere in futuro!), siamo alla completa rimessa in discussione del concetto di «Diritto internazionale», quale era stato enunciato nel 1945 dai paesi vincitori del Secondo conflitto mondiale e fatto applicare, all’insieme degli Stati del Globo, nel corso degli ultimi 58 anni.

Dal 20 Marzo 2003 in poi, quindi – come è stato giustamente sottolineato dal Presidente russo, Vladimir Putin – “nessuno Stato al mondo potrà più sentirsi al sicuro all’interno delle sue frontiere”. In modo particolare, se i diversi Stati del nostro pianeta non avranno anticipatamente e precauzionalmente ricevuto l’autorizzazione o il consenso ad esercitare il loro potere e/o le loro prerogative da parte degli attuali “padroni del mondo”!

Indipendenza e Sovranità (Alberto B. Mariantoni)

La situazione dopo l'aggressione all'Iraq e il bisogno di un fronte comune

Per l’Italia, l’Europa ed il resto dei paesi Mondo

La recente aggressione/invasione/occupazione militare dell’Iraq da parte degli Stati Uniti, ha direttamente o indirettamente favorito – in Italia, in Europa e nel mondo - la repentina e salutare apparizione di due particolari, antitetici ed inconciliabili schieramenti politici trasversali: quello dei cosiddetti «filoamericani» (estremamente minoritario) e quello dei cosiddetti «antiamericani» (largamente maggioritario).

Perché la Patria? (Alberto B. Mariantoni)

Parlare di Patria, in un mondo completamente atomizzato, distratto e subornato dall’illusione individualista, dall’invadente e devastante aggressione mondialista e dalle cosiddette ineluttabili esigenze della supremazia del denaro, non è certo cosa facile…

Come spiegare, infatti, alle frastornate ed ignare popolazioni del nostro superficiale ed avvilito presente, cosa voglia veramente dire o propriamente significare, sentirsi legato alla propria famiglia, alla stirpe d’estrazione, alla terra natale, al luogo d’origine, alla lingua, alla cultura, ai principi ed ai valori che da quelle scontate o fortuite contingenze continuano, ogni giorno, incessantemente ad emanare o a scaturire? Come far capire, a coloro che tendono psicologicamente a genuflettersi o fisicamente a mettersi in sottordine nei confronti dei contenuti delle proprie tasche, cosa voglia dire o significare, essere, esistere ed agire in correlazione e conformità con l’ambiente naturale che ci esprime e ci caratterizza? Come far comprendere, a degli uomini che hanno largamente dimenticato il senso della vita e dell’esistenza umana, l’importanza di possedere un nome ed un cognome, una maternità ed una paternità; di conoscere il luogo della propria nascita e l’ora in cui si è venuti al mondo; di rammentare a se stessi la contrada dove si sono compiuti i primi passi, scandite le prime parole, vagheggiati i primi amori, fantasticato le prime utopie, saggiato i primi malintesi, ottenuto i primi successi, sopportato o patito le prime sconfitte?

Chi comanda in Italia? (Alberto B. Mariantoni)

Come molti ancora non sanno, nei diversi paesi dell’Unione Europea, chiunque sia (o pretenda essere) alla guida degli specifici Governi nazionali, in realta’, «governa» solo a parole… Questo, per la semplice ragione che i nostri ex Stati sovrani non posseggono piu’ le due principali attribuzioni e prerogative del «Principe»: quella, cioè, del «monopolio della forza armata» e quella del «monopolio dell’emissione e del controllo del danaro».

Non bisogna dimenticare, infatti, che, con l’adesione (volontaria o meno…) alla N.A.T.O. (Organizzazione del Trattato dell’Atlantico Nord), i nostri Governi nazionali hanno completamente delegato il comando e l’impiego delle loro Forze Armate ad un organismo politico-militare sopranazionale, per giunta politicamente controllato e militarmente disciplinato dagli USA (che, a loro volta, obbediscono agli indicibili ed inconfessabili voleri della Finanza internazionale); mentre con l’adesione al Trattato di Maastricht, del dicembre del 1991, gli stessi Governi hanno semplicemente e volontariamente rinunciato a «battere moneta», affidando il monopolio di quella loro essenziale e peculiare prerogativa, alla Banca Europea (BCE): cioe’, ad un semplice «istituto bancario privato», interamente controllato dalla Finanza cosmopolita internazionale.

Perchè il socialismo? Perché Nazionale? (Alberto B. Mariantoni)

Se indipendentemente da ogni attrazione o seduzione ideologica, predisposizione o inclinazione politica, mi si chiedesse - a freddo - cosa mi suscita o fa istintivamente provare o risentire la parola «Socialismo», sarei portato semplicemente a rispondere che quest’ultima, per associazione d’idee, mi lascia immediatamente e contemporaneamente richiamare alla mente ed inevitabilmente rinverdire nello spirito, sia il concetto ideale di «Polis» greca e di «Civitas» latina che le grandi linee o la sintesi accertata della loro configurazione pratica. Vale a dire: il modo di essere, di esistere e di agire, naturale ed umano, che era insito a quelle due società ed, allo stesso tempo, il loro tangibile ordinamento politico, economico, sociale, culturale e militare, così come la storia ce lo ha tramandato. Nei due casi: il modello e la struttura di società particolari che - prendendo ispirazione dall’ordine cosmico - tendevano ad identificarsi con le proporzioni geometriche che caratterizzavano quell’assetto, nonché ad esprimersi e ad agire in perfetta armonia con i principi ed i valori che, direttamente o indirettamente, emanavano da quell’equilibrio naturale.

Quelle società - come l’idea di «socialismo» a cui sto facendo riferimento - possedevano la particolare caratteristica di essere state immaginate, concepite e realizzate dall’uomo, per l’uomo, e vivacizzate da esseri umani, in linea di massima, «equilibrati» e «ragionevoli»: degli esseri, cioè che - per il loro bene individuale e collettivo, e nel rispetto delle loro diverse utilità o convenienze e delle loro differenti e variegate sensibilità - cercavano invariabilmente e consapevolmente di coesistere e di cooperare tra di loro, tentando assennatamente e coscientemente di anteporre o di privilegiare (autant que faire se peut) il loro interesse generale, sia all’interno delle loro società che in neutralità, rapporto, relazione, confronto o scontro con altre società!

Intellettuali & "Intellettuali" (Alberto B. Mariantoni)

Tra «Uomini, mezz'uomini, ominicchi, piglianculo e quaquaraquà»…

Generati direttamente dal verbo latino «intellegere» o «inter-legere» (scegliere tra, discernere, comprendere), i vocaboli «intellectio, onis» (senso, significato, comprensione), «intellectualitas, atis» (facoltà di comprensione) e «intellectus, us» (percezione, azione di discernere e/o di comprendere) ci permettono immediatamente di intuire il significato ed il senso della parola INTELLETTUALE («intellectualis, e»). E, allo stesso tempo, ci lasciano ugualmente individuare, facilmente identificare ed inequivocabilmente distinguere la peculiare caratteristica che emana o risulta da chi possiede la particolare facoltà (o la singolare e specifica inclinazione/propensione) di riuscire celermente a rendersi conto e, quindi, a capire o comprendere con rapidità e prontezza, perspicacia e disinvoltura.

Il potersi alacremente rendere conto ed il capire o comprendere agevolmente e spigliatamente, sono – in linea di massima – dei «doni» della natura. «Doni» che - grazie alla loro variabile ampiezza, differenziata intensità e variegata profusione – permettono al genere umano di diversificarsi, ed a certi uomini di distinguersi particolarmente da altri, in una naturale e spontanea scala gerarchica di qualità, capacità, abilità, ingegnosità e talenti.

Perché l'Indipendenza e la Sovranità? (Alberto B. Mariantoni)

Nell’epoca del «Liberismo mondialista» sovvertitore, devastatore e prevaricatore, parlare del possibile recupero dell’Indipendenza e della Sovranità per il nostro Popolo-Nazione e per l’insieme degli altri Popoli-Nazione della Terra, sembra davvero un anacronismo o un semplice non senso. Eppure, se riflettiamo un attimo, ci rendiamo immediatamente conto dell’essenzialità, dell’inderogabilità e dell’improrogabilità di quel tipo d’irrinunciabili prerogative.

Per comprendere ed assaporare ciò che sto tentando di trasmettervi, immaginiamo - per assurdo - di essere improvvisamente costretti a vivere questo tipo di scenario…

«Siamo stanchi, affaticati. Stiamo tornando a casa dopo una lunga ed estenuante giornata di lavoro. Giungiamo davanti a casa nostra. Ci dirigiamo apaticamente e meccanicamente in direzione del nostro parcheggio privato. Proviamo a stazionare la nostra vettura, ma il nostro parcheggio è già occupato da un’altra automobile. Parcheggiamo altrove e rientriamo a casa irritati.

All’ingresso, ci accorgiamo che un estraneo ha già depositato i suoi indumenti personali sull’abituale gruccia del nostro personale guardaroba. E che quello sconosciuto, senza per altro essere stato mai invitato da noi, ha preso addirittura posto – come un nostro abituale amico o un nostro familiare – all’interno della nostra abitazione. Questo, naturalmente, senza contare che si è già installato a tavola e si è precedentemente e prioritariamente fatto servire, al posto nostro, la frugale o doviziosa cena che nostra moglie, nostra madre o nostra sorella ci aveva gentilmente ed amorevolmente preparato.

Tutti liberi o tutti americani! (Alberto B. Mariantoni)

Esigere la libertà, l’indipendenza, l’autodeterminazione e la sovranità politica, economica, culturale e militare per l’Italia e per l’Europa, potrebbe sembrare una vanitosa pretesa particolarmente provocatoria ed ostile nei confronti degli USA. Potrebbe apparire come una premeditata azione di ritorsione antiamericana, da parte di chi – ideologicamente e politicamente – tende normalmente a considerarsi un inflessibile ed irriducibile nemico degli Stati Uniti, della sua politica e del suo modello di società. Potrebbe addirittura sembrare un controsenso o un irragionevole anacronismo, agli occhi di chi è intimamente convinto che gli Stati Uniti siano il migliore amico dell’Italia e dell’Europa, ed il più sicuro garante delle nostre istituzioni democratiche e liberali.

Per confutare e smentire categoricamente quel genere di soggettive ed arbitrarie illazioni o congetture, basta solamente rovesciare il discorso iniziale ed esigere unicamente, per l’Italia e per l’Europa, la loro semplice ed immediata annessione allo Stato Federale statunitense.