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giovedì 3 giugno 2021

Jacques Doriot dal comunismo al fascismo (Erik Norling)

L'emancipation, Jacques Doriot, Parti Populaire Français, partito Popolare francese, unite totale de travailleurs

Figlio di un fabbro, Jacques Doriot nasce a Bresles in Francia nel dipartimento dell'Oise, il 26 settembre 1898. Proviene da un ambiente popolare, la sua famiglia è di origine operaia e contadina. Egli è, insieme a Mussolini, l'unico dirigente fascista di autentica estrazione proletaria di un movimento che per lo più è stato caratterizzato dell’origine borghese dei suoi dirigenti. Il padre di Doriot aveva origini italiane e sua madre era fiamminga, come molti degli immigrati di seconda generazione in Francia. Appena adolescente, nell'autunno del 1915, il giovane Jacques si trasferì da solo a Saint-Denis, una piccola città industriale a nord di Parigi, che oggi è un quartiere dormitorio della capitale francese. Lì lavora come manovale in vari lavori fino a specializzarsi come operaio metalmeccanico.

All'età di 18 anni si arruolò nel partito socialista a Saint-Denis, sezione fortemente influenzata dal sindacalismo rivoluzionario, ma fu chiamato alle armi poco dopo, nell'aprile 1917, e prestò servizio con coraggio durante la prima guerra mondiale sul fronte della Lorena, venendo poi trasferito nell'Armata d'Oriente, dove la Francia aveva rinomate truppe di pace, così Doriot poté essere presente in Ungheria allo scoppio della rivoluzione bolscevica di Bela Kun e a Fiume quando D'Annunzio si ribella in quel tentativo tragico-romantico di affermazione dell'italianità in questa città dell'Adriatico. Tutto ciò fa sicuramente una profonda impressione sul giovane idealista Doriot.

Nel 1920 tornò dall'esercito con un brillante curriculum di servizio ma sempre più convinto della necessità del pacifismo militante e degli orrori della guerra. Quando al Congresso di Tours avviene la scissione del Partito socialista, che sarà l'innesco per la creazione del Partito comunista francese, Doriot segue i dissidenti fedeli a Mosca. L'Internazionale Comunista aveva già notato questa giovane promessa e lo sostiene. Appoggiato dal Comintern, Jacques Doriot scala vertiginosamente il Partito. All'età di 26 anni è già membro del Comitato Centrale, leader della gioventù comunista dal 1922 e deputato, nonché delegato francese nel Comintern, che lo ha portato a visitare più volte l'URSS, per le sessioni plenarie di quell'organo di governo del comunismo mondiale, e di raggiungere la stessa Cina. Un vero agitatore professionista, educato nella più pura ortodossia del socialismo rivoluzionario, con molto in comune con il percorso di vita di Mussolini. La sua popolarità è innegabile, soprattutto tra i membri più giovani del partito, e le sue campagne a favore della smilitarizzazione della Ruhr, occupata dalla Francia dalla fine della prima guerra mondiale, o contro l'intervento francese nel Rif marocchino, lo tengono sotto i riflettori dei media.

venerdì 5 giugno 2020

Nicola Bombacci da Lenin a Mussolini (E. Norling)

"Il 29 aprile '45 furono passati per le armi i gerarchi fascisti per mano dei partigiani comunisti. Cosa curiosa, fra questi c'era una delle massime figure del comunismo italiano, né più né meno che Nicola Bombacci, il fondatore del Partito Comunista Italiano (PCI), amico personale di Lenin, col quale stette in URSS durante la Rivoluzione d'Ottobre. Soprannominato il "Papa Rosso" e, finalmente, incondizionato sostenitore di Mussolini al quale si unì negli ultimi mesi del suo regime. La sua vita fu la storia di una conversione o di una tradizione? O fu per caso, l'evoluzione naturale di un nazional-bolscevismo? La pubblicazione in Italia di una biografia di Bombacci ha riaperto il dibattito sulla ideologia rivoluzionaria del fascismo mussoliniano".

Nicola Bombacci nacque in seno ad una famiglia cattolica della Romagna il 24 ottobre 1879, a pochi chilometri da Predappio, ove nascerà, pochi anni dopo, quello che sarebbe stato il fondatore del fascismo, in una regione in cui la lotta operaia si distinse per la sua durezza. Entra in gioventù nel Partito Socialista Italiano e prende il diploma di maestro (nuovamente le somiglianze con il Duce sono evidenti) per dedicarsi subito, anima e corpo, alla rivoluzione socialista. Per la sua capacità di lavoro e le sue doti organizzative, fu incaricato di dirigere gli organi di stampa socialisti; qui aumenta il suo potere in seno alle organizzazioni operaie e conosce Mussolini che, non dimentichiamolo, fu la grande promessa del socialismo italiano prima di divenire nazional-rivoluzionario.