Presentiamo ancora dei materiali di analisi provenienti dalla rivista ZAVTRA, e datati 14-09-02. Importante per inquadrare il dibattito e tendere un filo fino ad oggi.
Il settimanale "Zavtra", collegato all’intelligence russa, pubblica nel suo ultimo numero, la trascrizione di una tavola rotonda sulla situazione mondiale dall’11 settembre dello scorso anno.
I partecipanti sono stati il vice editore di "Zavtra" Alexander Nagorny, l’analista strategico Generale Leonid Ivashov, l’esperto finanziario Mikhael Khazin, il noto commentatore televisivo russo Mikhail Leontyev e l’ex alto ufficiale del KGB Leonid Shebarshin.
La discussione contiene elementi interessanti su come alcuni osservatori russi, in posizione relativamente privilegiata, la pensano sulla presente situazione. Ecco alcuni brani (alcuni tra virgolette, altri parafrasati):
Ivashov: L’11 settembre è stato un’operazione interna agli Stati Uniti. É necessario riconoscere due forze operanti negli USA, "che hanno due diverse concezioni sull’uso della forza militare degli USA per creare un impero mondiale."
Il settimanale "Zavtra", collegato all’intelligence russa, pubblica nel suo ultimo numero, la trascrizione di una tavola rotonda sulla situazione mondiale dall’11 settembre dello scorso anno.
I partecipanti sono stati il vice editore di "Zavtra" Alexander Nagorny, l’analista strategico Generale Leonid Ivashov, l’esperto finanziario Mikhael Khazin, il noto commentatore televisivo russo Mikhail Leontyev e l’ex alto ufficiale del KGB Leonid Shebarshin.
La discussione contiene elementi interessanti su come alcuni osservatori russi, in posizione relativamente privilegiata, la pensano sulla presente situazione. Ecco alcuni brani (alcuni tra virgolette, altri parafrasati):
Ivashov: L’11 settembre è stato un’operazione interna agli Stati Uniti. É necessario riconoscere due forze operanti negli USA, "che hanno due diverse concezioni sull’uso della forza militare degli USA per creare un impero mondiale."
"La prima ... vuole gli USA in quanto nazione potente. La seconda, l’elite finanziaria mondiale ... ritiene che gli USA debbano essere soggetti all’impero mondiale, il cui tempo è giunto.... Non è un caso che molti commentatori occidentali parlino dell’11 settembre come di un tentativo di colpo di stato... La forza che ha dato l’ordine [per gli attacchi], io la ritengo connessa alle mafie finanziarie mondiali, che hanno rappresentanti nelle strutture di potere degli USA, compresa l’intelligence e i servizi speciali.
"E non è un caso che in parallelo all’indagine sull’attacco dell’11 settembre, si stiano svolgendo delle inchieste nei confronti delle attività di numerose altre strutture, compreso il Mossad, all’interno della comunità di intelligence degli USA.... Io ritengo che gli eventi in corso negli USA si svilupperanno dal conflitto tra queste due forze.
"Ciò che le unisce, è la necessità di usare la forza militare degli USA per distruggere i confini degli stati sovrani.... Dietro a questo vi sono le varie teorie geopolitiche di Huntington, Brzezinski, etc....
"Evidentemente avvertono di avere un limite di tempo ristretto per assicurarsi il controllo sulle risorse mondiali ed il potere politico nella maggior parte dei paesi...
Perché questa fretta? Perché, in primo luogo, la Cina è in crescita, in secondo luogo l’occidente arabo si sta consolidando e, in terzo luogo, si sta verificando nel Sud-Est asiatico uno sviluppo piuttosto potente. La posizione della Russia non è molto chiara....
"La presente situazione della Russia soddisfa l’interesse degli USA, ma non è chiaro quello che accadrà domani.... Così, gli USA sono ora ad un punto di transizione. Sono giunti al culmine delle loro avventure militari per prendere il potere sul pianeta. Io penso che questo picco sarà passato nel tempo di un anno e mezzo o due anni, dopodiché gli USA si ritireranno sulle loro posizioni a causa di problemi economici. Penso che avverrà l’attacco sull’Iraq. Penso che l’Iran sarà trascinato nel confronto e non è escluso che vi partecipi anche Israele.... Dopo di questo, la politica USA si disintegrerà sotto il condizionamento del collasso economico e politico-sociale all’interno degli USA stessi. Si ha la sensazione che l’oligarchia finanziaria al potere su questo pianeta non sia interessata a mantenere la popolazione degli USA all’attuale standard di vita...."
Mikhael Khazin ha delineato una diretta connessione tra la minaccia di guerra e la “crisi strutturale senza precedenti dell’economia USA”, per la quale l’Amministrazione non ha alcuna soluzione. Il solo scenario per evitare un catastrofico collasso economico-finanziario negli USA, sarebbe una drastica riduzione dei prezzi del petrolio all’interno degli States, forse combinato con un netto incremento dei prezzi del petrolio negli altri paesi.
"L’America ha bisogno di prezzi nell’ordine di 12-13 dollari al barile... o perfino di 7 dollari. Questo è possibile solo ad una condizione: ottenere il pieno controllo delle risorse petrolifere di Iraq ed Arabia Saudita. Non è quello a cui stiamo assistendo? .. Per questo c’è un limite di 4-6 mesi. ... Certo, ci sono le fazioni menzionate da Ivashov, ma senza cause economiche oggettive, non accadrebbe alcun evento globale. Ora sono riemerse cause economiche globali: la situazione dell’economia USA è diventata intollerabile. É ovvio che l’11 settembre è stato preparato da molte forze. L’11 settembre è accaduto in un momento in cui i loro interessi coincidevano...."
Khazin ha anche detto di ritenere che l’opzione dell’uso di armi nucleari tattiche fa parte dei piani di guerra USA e avrebbe per scopo di terrorizzare il mondo intero, mostrando che gli USA non si fermerebbe di fronte a niente.
D’altra parte, riferendosi ovviamente a Bush e all’intera situazione della leadership degli USA, Khazin ha sottolineato: "La grande debolezza attuale degli USA è il fatto che, nel bel mezzo di una situazione veramente critica, gli uomini al potere sono tutti mentalmente limitati. Questa è esattamente la condizione in cui si trovava l’URSS. Molti parlano di Gorbachov come di un criminale, di un agente americano, etc. Ma egli non rinunciò volontariamente al potere. Semplicemente non si rendeva conto di che cosa realmente stesse accadendo. La sua statura non si confaceva alla posizione in cui si trovava. In una situazione normale, questo non è così disastroso, ma in una situazione critica produce cose infinitamente peggiori."
Mikhael Leontyev ha fatto alcuni dei commenti più interessanti, data la sua nota influenza sull’opinione pubblica russa e la sua vicinanza a certi interessi di “oligarchi russi” come a certi settori del governo russo. Leontyev ha fatto notare: "In effetti, gli USA si trovano realmente in una crisi di sistema, strutturale, non solo di carattere economico, ma anche sociale. Qualitativamente parlando, questa crisi ci fa venire in mente quella dell’Unione Sovietica agli inizi degli anni 1980. A quel tempo, poche persone capirono con quanta velocità si sarebbe disintegrato il paese. Oggi in America, come allora nell’URSS, l’elite non è all’altezza, o almeno non dimostra la capacità di uscire fuori dalla crisi con i vecchi metodi.... Quello che è accaduto l’11 settembre è stato necessario per una transizione verso altri metodi, nuovi.... La lotta tra due gruppi negli USA, il gruppo della “forza militare” e quello degli “isolazionisti”, ha assunto un carattere brutale. Agli `isolazionisti' interessa salvare l’economia USA e l’industria. Essi ritengono che gli USA dovrebbero concentrarsi sui propri problemi e che dovrebbero, ad esempio, attuare una svalutazione controllata del dollaro. Essi pensano che gli USA non abbiano bisogno dell’egemonia mondiale, ma solo di un sistema di gendarmi regionali. L’intera nuova politica nei confronti della Russia esprime questo ...
"[Ma] per il momento, il gruppo della “forza militare” è vincente... le loro tattiche vengono rafforzate da una maggiore consapevolezza della profondità della crisi nell’economia USA, ma non solo nell’economia.... Il gruppo della potenza militare vuole sfruttare l’unica area dove essi hanno un vantaggio soverchiante e nessun rivale – la sfera politico-militare.... Vi è un grande pericolo di sviluppi esplosivi, di un’evoluzione incontrollabile della situazione. Una cosa sono i massicci bombardamenti aerei [dell’ Iraq] senza gravi perdite per gli USA. Una cosa molto diversa sarebbe un’operazione terrestre, che potrebbe durare a lungo. In quel caso, la situazione peggiorerebbe sempre di più, e la lotta intestina tra i due gruppi all’interno degli USA si intensificherebbe costantemente. ... Sarebbe del tutto irreale cercare di prevedere che cosa accadrà. La cosa importante è definire l’algoritmo per la reazione della Russia.... Abbiamo bisogno di un cambiamento di base nella politica interna della Russia. Oggi fondamentalmente non abbiamo alcuna politica economica interna.... Dobbiamo andare verso una politica economica di crescita, basata sulla massima utilizzazione delle risorse interne, al fine di prepararci per i danni che saranno connessi alla crisi globale che è praticamente inevitabile."
Alexander Nagorny: Vi è una grossa lotta interna negli USA.... "ma tuttavia, sembra che la decisione per un’operazione militare sia già stata presa... Il peggioramento della situazione economica negli USA più la crescita del disagio sociale, in pratica garantiscono la sconfitta dei Repubblicani nelle elezioni a medio termine, e il 2004 si avvicina velocemente... Il mio scenario è piuttosto categorico: il bombardamento dell’Iraq inizierà necessariamente in settembre e l’operazione di terra dovrebbe iniziare prima delle elezioni del 2 novembre, al fine di ottenere per esso il sostegno dei Democratici... Se gli USA riuscissero ad installare un "regime di liberazione" a Bagdad, questo creerebbe una situazione interamente nuova nel Medio Oriente... Solo un cambiamente nel regime saudita garantirebbe lo spazio agli USA per la manovra economico-finanziaria di cui ha parlato Khazin. Ma tutto ciò potrebbe portare ad una guerra enorme, coinvolgendo Afghanistan, Pakistan, Palestina, Israele...."
Leonid Shebarshin: Gli USA in Afghanistan hanno dato una dimostrazione della loro potenza. Essi hanno travolto i Talibani, "messo un Primo Ministro di loro scelta, gli hanno dato 72 guardie del corpo, hanno formato un’isola di stabilità. Già si parla di una presenza USA in Afghanistan di 5-10 anni e forse più.
Altro importante risultato: "gli Americani hanno usato l’Afghanistan per prendersi le posizioni dell’ex Unione Sovietica nell’Asia centrale. Essi hanno ottenuto ottime basi in Kirgizistan, in Tadjikistan, accordi con l’Uzbekistan, fatto pressione sul Kazakhstan. Io penso che stiamo assistendo ai preparativi per un serio confronto con la Cina, che si sta trasformando in un problema strategico. Stiamo vedendo lo stesso approccio verso la Cina, che prima si era verso l’Unione Sovietica... La Cina è già circondata da un’intera catena di importanti basi militari in Asia centrale, Afghanistan, Pakistan, dal rilevamento dell’ex base russa in Vietnam, dalla base di Okinoawa; in più, si sta attirando la Russia nella struttura NATO. .. Questa è una prospettiva più a lungo termine. Attualmente, dopo la “trionfale” vittoria in Afghanistan, gli USA stanno lanciandosi in una nuova avventura: la guerra in Iraq. L’Afghanistan è stata una "operazione limitata", sebbene la potenza di fuoco usata fosse colossale. Neppure nella II Guerra Mondiale si vide mai una simile potenza di fuoco dispiegata per battere un solo, debole avversario ... Ma l’Iraq non è l’Afghanistan. Qui vi è una situazione "50-50". Gli USA potrebbero inciampare e, se ciò accade, potrebbe essere l’inizio del collasso totale. Tutto potrebbe disintegrarsi, proprio come si è disintegrata l’Unione Sovietica, quando in soli quattro giorni, l’intero stato cessò di esistere. "
Nagorny a questo proposito ha sottolineato: "Il mito della supposta onnipotenza della macchina politico-militare USA è già stato sconfitto. Noi abbiamo visto i film di Hollywood e ciascuno è convinto che Schwarzenegger da solo potrebbe sconfiggere un intero esercito. Ma gli Americani sono solo degli idioti come lo eravamo noi..."
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