domenica 11 marzo 2018

La resistenza del nazionalboscevismo (di Luc Michel)



"Nazionalismo di liberazione ed anti-fascismo non possono né devono essere antagonisti" (Wolfgang VENOHR)



La storia della resistenza tedesca contro il terzo (IIIe) Reich ed il Nazismo è poco conosciuta. Un libro tuttavia gli è stato interamente dedicato da Gérard SANDOZ, a questo argomento, sotto il titolo "CES ALLEMANDS QUI ONT DEFIE HITLER" 1933-1943"(1), libro preceduto da uno scritto di Willy BRANDT, presidente della Socialista internazionale e grande resistente al IIIe Reich. L'autore comincia questo libro con la dedica seguente “Io dedico questo libro alla memoria dei miei amici tedeschi che hanno trovato la morte nella lotta contro l'animale hitlériano". La terza parte del libro è intitolata "QUELLI CHE non BISOGNA DIMENTICARE" e comprende un capitolo intitolato "il NAZIONAL-BOLSCEVISMO". Gérard SANDOZ rende così omaggio alla corrente politica che, per prima, fin dal 1932-1933, ha resistito al Nazismo e che ha avuto fra i suoi membri i più risoluti degli avversari dell’Hitlerismo, in particolare coloro che animarono la rete famosa conosciuta sotto il nome di "ORCHESTRE ROUGE".



L'AVVENTURA DEL NAZIONAL-BOLSCEVISMO COMINCIA NEL 1919

L'avventura del Nazional-Bolscevismo era cominciata nel 1919 ad Amburgo, allora in piena rivoluzione sovietica a seguito del crollo dello IIe Reich nel 1918. E’ in questo ambiente che doveva nascere una corrente nazional-bolscevica diretta da due capi della rivoluzione del 1918 in questa città, Heinrich LAUFENBERG e Friedrich WOLFFHEIM (2), che mostrarono posizioni nazional-comuniste. Fin dal 6 novembre 1918, LAUFENBERG proclamava ad Amburgo la "repubblica dei consigli socialista e grande tedesca" e diventava il presidente del "Consiglio operaio di Amburgo". Si trattava della dichiarazione di posizioni comuniste radicali in alleanza con tendenze nazionali (3). Dal 1919 al 1921, WOLFFHEIM e LAUFENBERG animarono tanto in Germania che nell'ambito della "terza internazionale" una corrente nazional-bolscevica conosciuta sotto il nome "di nazional-comunismo amburghese" e che faceva concorrenza ai Spartachisti che avevano appena costituito il “partito comunista tedesco",KPD. Cacciati nell'ottobre 1919 dal partito, ne fondarono immediatamente uno dissidente,KAPD, il "partito comunista operaio tedesco". Nell'ambito di tale partito, che sarà rappresentato fino al 1922 al "Komintern" (4), WOLFFHEIM e LAUFENBERG propugnavano l'idea di creare un'"Armata rossa tedesca" per riprendere la guerra contro i vincitori impérialisti di Versailles. Dopo il 1922, animarono una "lega dei comunisti". Si nota che questa corrente sviluppava, fin dall'inizio degli anni 20, un anti-americanismo virulento.




DAL K.P.D. AGLI AMBIENTI "NEO-NAZIONALISTICI": LA GALASSIA NATIONAL-BOLSCEVICA DEGLI ANNI 20-30

A partire dalla metà degli anni 20 e fino all'arrivo dell'National-socialismo nel 1933,il Nazional-bolscevismo diventerà una componente importante del paesaggio intellettuale e politico della Repubblica di Weimar. Numerosi intellettuali adotteranno posizioni nazional-bolsceviche(5). Ai primi posti, occorre mettere Ernst NIEKISCH, che diventerà il rappresentante più famoso e principale della corrente nazional-bolscevica tedesca. Partito dalla corrente socialista tedesca, uno dei capi della rivoluzione comunista e della "repubblica dei consigli" a Monaco nel 1919, NIEKISCH evolverà verso posizioni nazional-bolsceviche e "neo-nazionalistiche", in particolare attraverso la rivista che animava, "WIDERSTAND" (resistenza), e dai circoli dallo stesso nome (6); quindi da un movimento, la "WIDERSTAND BEWEGUNG", riorganizzato nella clandestinità dopo 1934. NIEKISCH eserciterà un'influenza preponderante in particolare sui movimenti della gioventù tedesca prima del 1933, conosciuti sotto il nome di "BÜNDISCHE JUGEND". "WIDERSTAND" era costituita tanto da ex social-democratici da sindacalisti, che numerosi rappresentanti delle correnti "neo-nazionalistiche" e nazional-rivoluzionarie tedesche degli anni 20-30. La K.P.D. sviluppò posizioni nazional-comuniste, in particolare per riconquistare la frangia nazionalistica del proletariato passata al Nazismo. Questa linea politica culmina nel 1930 con l'adozione del programma detto di "liberazione nazionale e sociale" (" Programm der nationalen und sozialen Befreiung des deutschen Volkes"), che seduce numerosi nazional-rivoluzionari. "la KPD tenta di assicurarsi il controllo di quest'onda innanzitutto tramite "il programma del KPD in previsione della liberazione nazionale e sociale del popolo tedesco", apparso il 24 agosto 1930, quindi, una seconda volta, nella primavera del 1931, dal suo" programma d'aiuto ai contadini "." Si forma, nell'ambito della KPD, un'ala "nazional-comunista" attorno a Heinz NEUMANN, che cerca contatti con forze simili della destra... Altri rappresentanti della destra, di tendenze allo stesso tempo nazionalistiche e socialiste, raggiungono la KPD: degli aristocratici come Ludwig RENN (pseudonimo di Arnold VIETH VON GOLSSENAU) ed il conte Alexander STENBOCK-FERMOR, dei dirigenti del movimento contadino ("Landvolkbewegung") come Bruno VON $SALOMONE e Bodo UHSE, ed anche i capi di milizie irregolari come il capitano Beppo RÖMER, che si è distinto nell'attacco dello Annaberg, in occasione dei combattimenti del dopo-guerra in alta Slésia, diventato un simbolo nazionalistico "(7)." Altri nomi emergono della galassia nazional-bolscevica tedesca, come Friedrich LENZ, Harro SCHULZE-BOYSEN, Arvid HARNACK, Karl Otto PAETEL o Hans EBELING... Tutti, si faranno notare nella resistenza intellettuale, militare, al regime hitlériano.




Il PRIMO E PIÙ RISOLUTO dei RESISTENTI ALL’HITLERISMO: ERNST NIEKISCH

Fin dal 1932, Ernst NIEKISCH pubblica ciò che è considerato ancora oggi come il più importante ed il più virulento dei pamphlets anti-hitlériani "EINE DEUTSCHES VERHÄNGNISS", illustrato con disegni di André Paul WEBER (8). la sua pubblicazione causerà in risposta una campagna di stampa nazista contro NIEKISCH. Fin da quest'epoca, la sua rivista "WIDERSTAND" è citata spesso nella rivista di periodico mensile di Heinrich HIMMLER, Reichführer SS, come "uno dei principali organi dell'avversario". Fin dal 1933 e l'arrivo al potere dei nazisti, il movimento di NIEKISCH è perseguitato, i suoi membri spesso arrestati, la sua rivista è vietata nel dicembre 1934. Uno dei suoi biografi, Sebastien HAFFNER, dirà di lui che "restò nell'ambito del IIIe Reich, … , l'ultimo nemico conosciuto ed apertamente dichiarato di Hitler" (9)." Poiché il vecchio capo prussiano non abdicò mai. Fino al 1937, il suo movimento "WIDERSTAND", ricostituito nella clandestinità, anima una rete intellettuale e politica d'opposizione interna allo IIIe Reich. NIEKISCH che serve, spesso, come agente di collegamento e che viaggia in tutta l'Europa. Gérard SANDOZ parla dell'attività della sua rete: "così NIEKISCH si porterà molte volte in Svizzera, in Francia, nei Paesi Bassi ed in Italia per prendere contatto con gli ambienti dell'emigrazione tedesca, ma anche con rappresentanti ufficiosi di questi paesi”. È che, per quelli che aderiscono a questa corrente "nazionale", diventa sempre più ovvio che il regime che si è dato il loro paese potrebbe, finalmente, essere superato soltanto grazie ad un intervento straniero. Così, Karl TRÖGER, con DREXEL e NIEKISCH l'uomo più attivo di questo gruppo, si porterà molte volte illegalmente in Cecoslovacchia... TRÖGER proverà anche di riportare in Germania molti giornali clandestini nei quali il regime nazista è denunciato come "la vergogna del 20o secolo". Quando KRUGER appare dinanzi ai giudici nazisti, il procuratore mostra la prova che l'imputato ha trasportato e diffuso copie di 17 giornali dove "il reich è calunniato in maniera abominevole" (10). NIEKISCH, che ha proseguito fino al 1937 la sua attività editoriale (un coraggio unico!), resta il solo oppositore apertamente dichiarato ed attivo al regime nazista. È finalmente arrestato con dei suoi militanti il 22 marzo 1937. Imprigionato, condannato due anni più tardi da un tribunale d'eccezione con 70 membri del circolo "WIDERSTAND" fra cui DREXEL e TRÖGER, NIEKISCH uscì per miracolo, quasi cieco e paralitico, dei carceri nazisti nel 1945. Il vecchio combattente parteciperà ancora alla nascita della RDT e, deluso dall'evoluzione del nuovo regime, finirà la sua vita nella RFT in un esilio intellettuale altero, senza mai rinunciare a nessuna delle sue idee.




La GIOVENTÙ TEDESCA CHE non ABDICÒ DINANZI a HITLER

Abbiamo visto che la corrente di Niekisch esercitava un'influenza importante sui movimenti della gioventù. Gérard SANDOZ non dimentica neppure il sacrificio ed il coraggio dei loro militanti di cui descrive così il combattimento coraggioso: "derivati dalla BÜNDISHE JUGEND, molti dei rappresentanti di quest'organizzazione, dove la passione per le idee del Nazional-bolscevismo si manifestavano durante gli anni 30 (...) hanno combattuto il regime". Così, Robert OELBERMANN, uno dei dirigenti più conosciuti di questa frangia della gioventù "nazionale", fu arrestato nel 1936 dopo avere raccolto attorno a lui numerosi giovani "passati alla sommossa". È morto, assassinato, nel campo di concentramento di Orianenburg. Nello stesso modo, Rudolf PALLASV, dirigente del SÜDLEGION, collegata alla BÜNDISCHE JUGEND, si era impegnato dal 1937 alla lotta clandestina, accusando Hitler di avere sfruttato la gioventù tedesca per sè servendosene per preparare le sue guerre di conquista. Del 1937 fino al 1940, PALLASV sarà trascinato di prigione in prigione. Nel giugno 1937, ci sarà nella città di Essen un processo contro dieci dirigenti del BÜNDISCHE JUGEND. L'imputato principale, Hans BÖCKING sarà condannato a dodici anni di reclusione. Gli altri accusati come lui incolpati di "azione di atti di alto tradimento", passeranno molti anni nelle prigioni ed i campi di concentramento(11).




LA "NAZIONE SOCIALISTA" CONTRO IL NAZISMO

Abbiamo citato Karl Otto PAETEL che animava il movimento "SOCIALISTISCHE NAZIONE". PAETEL è una delle fondamenta del Nazional-bolscevismo degli anni 30 redattore di un "MANIFESTO NATIONAL-BOLCHEVIQUE" ed autore di una storia controversa di quest'ultimo dopo la guerra (12). Il suo gruppo, "la NAZIONE SOCIALISTA" pubblicavano una rivista dello stesso titolo. Molte decine di membri di questo gruppo, spesso giovani, passeranno numerosi anni nelle prigioni o i campi nazisti. PAETEL aveva lanciato un'agenzia di stampa anti-nazista sotto il nome di "ANTIFASCISTISCHE BRIEFE". Nel 1934, è colpito da un divieto di lavoro e forzato ad esiliarsi. Continua allora dell'estero ad animare una rete anti-nazista, che passa dalla Cecoslovacchia in Francia, quindi in Portogallo ed infine negli Stati Uniti. Nel 1939, è condannato a morte in contumacia dopo che scadde la nazionalità. Gérard SANDOZ non dimentica neppure il sacrificio dei suoi giovani militanti imprigionati. Scrive a questo proposito: "molte dozzine di giovani del gruppo" Socialististische Nation "ha conosciuto la stessa sorte." Erano in relazione stretta con Karl Otto PAETEL, dirigente affermato della corrente nazional bolscevica che, emigrato, poté sottrarsi alle persecuzioni ".




TUTTI i CAPI NAZIONAL-BOLSCEVICHI SI IMPEGNANO CONTRO il REGIME HITLERIANO

E gli altri dirigenti nazional-bolscevichi non sono da meno. Lontano dall’antifascismo raffinato dei pseudo intellettuali, si impegnano tutti, mettendo la loro pelle al servizio delle loro idee. Fritz WOLFFHEIM, il creatore del National-bolchevisme hambourgeois, che ha raggiunto il gruppo di PAETEL, d'origine ebrea è internato. Egli finì i suoi giorni in un campo di concentramento. Friedrich LENZ partecipa sotto IIIe Reich alle attività antinaziste del "Cercle de Kreissau" (13). Hans EBELING si è esiliato in Inghilterra. Vi dirigerà un gruppo attivo in molti paesi europei, a Bruxelles ed Amsterdam in particolare, sotto il nome di GNS ("gruppo nazione socialista") e che pubblicherà la rivista "KAMERADSCHAFT", organo d'opposizione al IIIe Reich. Uno dei suoi dirigenti, Theo HESPERS è arrestato nel 1942 in Olanda, condannato a morte, è appeso a Berlino il 9 settembre 1943.




IL SACRIFICIO DELL'ALA NAZIONAL-COMUNISTA DEL K.P.D.



Abbiamo evocato il programma di "liberazione nazionale e sociale" del "PARTITO COMUNISTA TEDESCO" e le adesioni di militanti nazional-rivoluzionari che questo aveva suscitato nel 1930-31. Questi si organizzarono nel circolo del "AUFBRUCH", “circolo nazional-bolscevico, così nominato a causa della rivista dallo stesso nome che pubblicava Beppo RÖMER, e che propagandava idee comuniste nel campo national-révolutionnaire.” (14). NIEKISCH parlerà di RÖMER come "agente di collegamento" del KPD con gli ambienti national-bolscevichi." Beppo RÖMER aveva finito per raggiungere la KPD nel 1930, dopo aver diretto negli anni 20 la "GERMANIA OBERLAND", una lega nazionalistica. Dopo la presa di potere da parte dei nazisti, RÖMER è arrestato, torturato ed ucciso, dopo avere preso parte ad un complotto per assassinare HITLER.




NAZIONAL-BOLSCEVICHI Alla TESTA dell'"ORCHESTRA ROSSA"

Ed alcuni andranno più lontano ancora! Così, la celebre rete di informazioni anti-naziste conosciuta sotto il nome di "ORCHESTRA ROSSA" era, ciò che dissimulano spesso gli storici marxisti, diretta da molti militanti nazional-bolscevichi. Ai primi posti apparivano Harro SHULZE-BOYSEN ed Arvid HARNACK. Gérard SANDOZ ha l'onestà rara di rendere omaggio al sacrificio di questi militanti nazional-bolscevichi. Scrive: "se parliamo a questo punto di tale orientamento (national-bolscevico) , è perchè lo troviamo nella lotta clandestina che alcuni dei suoi rappresentanti hanno condotto contro il regime hitlériano." Prendiamo il caso di Harro SCHULZE-BOYSEN, uno dei dirigenti dell'"ORCHESTRA ROSSA", che con i suoi amici alla fine del dicembre 1942 trasmise informazioni al servizio di spionaggio sovietico. Harro SCHULZE-BOYSEN, prima di dedicare la sua azione al comunismo, era proprio cresciuto negli ambienti che sognavano di collegare in uno stesso movimento tutti coloro che avevano la preoccupazione di realizzare la simbiosi tra i "rivoluzionari di qualsiasi obbedienza", secondo le sue parole, "tra i rivoluzionari venuti dalla destra e quelli ispirati dal marxismo" (15)." Prima della guerra, Harvid HARNACK animava con Friedrich LENZ la rivista ed il gruppo "VORKAMPFER".




ANCHE I NAZIONAL-RIVOLUZIONARI RESISTONO AL IIIe REICH

Non si può evocare la resistenza contro il IIIe Reich senza parlare anche di "nationaux-révolutionnaires”, molto vicini del resto alla corrente national-bolchevica con la quale collaborarono, del resto alcuni autori fanno del National-bolscevismo il paroxismo della corrente nazional-rivoluzionaria, nella Germania degli anni 20 e 30 queste correnti sono anche riprese sotto la formula impropria ed inesatta "di rivoluzione conservatrice", secondo la tesi molto discutibile del loro principale teorico, il medico Armin MOHLER, che studia lungamente questa corrente interessata a superare la destra e la sinistra. Quest'ultimo precisa che “nell’ambiente nazional-rivoluzionario, si percepisce l'eco della sorpresa causata da un miscuglio ancora sconosciuto:" la cancellazione della distinzione, un tempo rigorosa, tra "la destra" e "la sinistra", cancellazione già espressa dal concetto generale di "rivoluzione conservatrice". Negli schemi intellettuali impiegati fino allora, la "destra" era incaricata di rappresentare il principio nazionale, mentre le riforme sociali o la rivoluzione sociale erano l'unico appannaggio della "sinistra". Ma, nel nostro periodo, ecco che rappresentanti del principio nazionale assumono anche le parole d'ordine di rivoluzione sociale... È il principio esplosivo che contiene il neologismo "di nazional-rivoluzionario"... Il movimento nazional-rivoluzionario ha polverizzato lo schema destra-sinistra ed ha lasciato il campo libero agli altri fronti.” Opposti al Nazismo, numerosi militanti nazional-rivoluzionari hanno resistito al terzo Reich e si trovano a più volte i loro nomi e la memoria delle loro azioni nel libro di Gérard SANDOZ che abbiamo già citato. Il capo storico degli ambienti nazional-rivoluzionari è il famoso autore tedesco Ernst JÜNGER che, con il suo fratello Friedrich Georg, fu la punta di diamante di questa area ed in particolare il fondatore "del neo-nazionalismo". Sotto il terzo Reich, Ernst JÜNGER si ritirò in una altera solitudine, che segna di gesti simbolici il suo rifiuto agli orientamenti del terzo Reich, in particolare dell'anti-bolscevismo indiscriminato che manifestava il regime hitlériano. Il medico MOHLER precisa che “anche dopo il 30 gennaio 1933, contatti tra la Russia sovietica e rappresentanti di destra tradizionale e della rivoluzione conservatrice "si mantengono per un certo tempo.” Carl SCHMITT o Ernst JÜNGER, ad esempio, si prestano apertamente ai ricevimenti dell'ambasciata Russa a Berlino sotto terzo il Reich.




ERNST JUNGER E “l'OPPOSIZIONE INTERIORE” al IIIe REICH

Fin dal 1932, JÜNGER, che collabora con i nazional-bolscévichi di NIEKISCH e PAETEL, si erge ad avversario risoluto del Nazismo. La pubblicazione della sua prova "L’Operaio” , definito "nazional-bolscévico" da NIEKISCH, suscita le critiche violente del partito nazista… L'arrivo dei nazisti al potere è l'occasione di molti problemi per JÜNGER, il cui domicilio è perquisito varie volte dalla Gestapo. Una di queste perquisizioni trovò del resto eco nella stampa. La "NEUESTE NACHRICHTEN" di Dantzig ("città libera" non ancora sottoposta all'ordine nazista) scriveva così, il 12 aprile 1933: “Abbiamo appena appreso che una perquisizione è stata effettuata, dopo un reclamo, presso l'autore nazionale Ernst JUNGER, ufficiale della grande guerra, titolare della croce per il merito, autore di molti libri di guerra (di cui TEMPESTE d'ACCIAIO, che conobbe un grande successo) e che, nel suo ultimo lavoro a carattere sociologico e filosofico,DE ARBEITER, si vanta di concezioni collettivistiche… Nessun materiale compromette è stato scoperto in occasione di questa perquisizione”. L'ultimo numero della rivista di PAETEL "SOZIALISTICHE NATION", la cui proibizione doveva venire, osservava ironicamente: "non è trovato nulla, eccetto... la decorazione per il merito". "Nonostante queste pressioni, JÜNGER non lasciò mai sorgere nessun dubbio: non aveva affatto l'intenzione di partecipare alla politica culturale del IIIe Reich, non più di quanto aveva partecipato sotto Weimar. Il suo rifiuto ad essere ammesso all'accademia prussiana di letteratura e la risposta lesta che diede alla stazione di radio di Leipzig sono rimasti famosi… Il 14 giugno 1934, mentre i campi di concentramento sono già riempiti dagli avversari del nuovo regime, scrisse con insolenza alla "VÖLKISCHER BEOBACHTER", il quotidiano ufficiale del partito nazista: “nel supplemento" Junge Mannschaft "del VÖLKISCHER BEOBACHTER del 6-7 maggio 1934 è stato riprodotto un estratto del CUORE AVVENTUROSO. Essendo questa citazione fatta senza indicazione di fonte, l'impressione che ha potuto avere il lettore è che sono uno dei collaboratori del vostro giornale. Non è il caso, tanto più che, da molti anni, non mi esprimo più nella stampa. Nella circostanza, tengo a sottolineare il mia incomprensione: da un lato, la stampa ufficiale mi attribuisce un ruolo di "collaboratore", mentre dell'altro un comunicato stampa ufficiale mi proibisce di pubblicare il testo della mia lettera del 18 novembre 1933 all'accademia di letteratura. Non desidero assolutamente vedermi citare nei giornali, ma tengo a non lasciare esistere l'incertezza quanto alla natura delle mie idee politiche” ." Si trova anche l'influenza nazional-rivoluzionario e della "rivoluzione conservatrice" in altri circoli di resistenza, fra cui il più famoso "circolo di Kreissau", da cui sono usciti i principali autori del colpo di Stato del 20 luglio 1944 contro HITLER. Nel 1944, Ernst JÜNGER pubblica il suo romanzo a intitolato "le SCOGLIERE di MARMO" che, come lo ricorda Gérard SANDOZ, "pubblicato nella Germania hitlériano, non poteva non suggerire al lettore attento di gettare uno sguardo critico sul suo ambiente..." La pubblicazione di questo romanzo gli varrà numerosi problemi da parte della direzione della parte nazista, di cui uno dei capi, Reichleiter BOUHLER dichiarò a Hitler che "occorreva ora imperversare contro JÜNGER". Solo il glorioso passato militare di JÜNGER nel 1914-18 gli eviterà molti problemi. Impegnato nell'esercito tedesco, JÜNGER è vicino ai resistenti che effettuano a Parigi una parte delle operazioni del colpo di Stato del 20 luglio 1944.




L'INFLUENZA NATIONAL-RIVOLUZIONARIA sul "CIRCOLO di KREISSAU"

Non si può parlare della resistenza anti-hitlériana senza citare il "circolo di Kreissau", del nome di questo piccolo villaggio di Silésie dove si ritrovano un certo numero di militanti dalla "RIVOLUZIONE CONSERVATRICE", fra cui il conte Helmuth James von MOLKTE, uno dei grandi nomi dello Stato prussiano, ed i fratelli VON STAUFFENBERG ed altri; questi animavano una rete di resistenza anti-nazista che preparò ed effettuò l'attentato del 20 luglio 1944 ed il putsch anti-hitlériano abortito che lo seguì. Fra i membri del "CIRCOLO di KREISSAU", grandi nomi della resistenza anti-nazista che sacrificarono le loro vite nella lotta contro l’hitlerismo, come il conte YORK von WARTENBURG, giustiziato l'8 agosto 1944 o anche l'ambasciatore VON HASSEL. Al circolo di Kreissau, questi stessi uomini, della "REVOLUTION CONSERVATRICE", e vicini agli ambienti nazional-rivoluzionari, avevano teso la mano ad ex dirigenti social-democratici, sindacalisti, membri del KPD. Gérard SANDOZ precisa i legami innegabili di quest'uomini con la "rivoluzione conservatrice": "sorge infatti da molti documenti redatti, che la maggior parte di loro considerava il regime nazional-socialista non come una regressione rispetto alla democrazia parlamentare, ma come la manifestazione particolarmente atroce del declino o della decadenza del mondo moderno." Per loro - lo hanno spesso detto - il Nazional-socialismo era il riflesso esatto di una società "massificata", in ogni caso l'opposto di una società conservatrice guidata da un'"elite" che, invece, corrispondeva al loro ideale. Ed è in questo modo che appare la relazione tra la lotta che la maggior parte degli uomini aveva condotto contro la Repubblica di Weimar in nome di una "rivoluzione conservatrice", ed il loro atteggiamento in relazione al Nazional-socialismo. Ricordiamo che GOERDELER, Ulrich von HASSEL, Ludwig BECK e von STAUFFENBERG stesso odiavano la prima repubblica tedesca, questa democrazia fragile, sorta dopo una sconfitta militare. Per loro, una "rivoluzione conservatrice" doveva proprio superare le disgrazia che avevano colpito la Germania. SANDOZ precisa del resto quali erano i temi di questa rivoluzione conservatrice: I suoi teorici, fra loro Ernst JÜNGER, avevano nel corso dell'esistenza della Repubblica di Weimar auspicato il regno di un'elite di uomini capaci (elite del Fäligen) in opposizione al regno dei "mediocri". Un uomo come Edgard JUNG, ex collaboratore di von PAPEN e, più tardi, associato alla cospirazione, aveva anche dedicato un lavoro a questo problema il cui titolo è precisamente "il regno dei mediocri". Questo libro era diretto contro i rappresentanti della Repubblica di Weimar. Ma, ai suoi occhi, anche gli uomini del Nazional-socialismo facevano parte di questo strato di mediocri, nel senso in cui rappresentavano "la società di massa", contraria a quella "dell'elite". Non ci sono dubbi che questi concetti vaghi e interpretabili hanno fatto parte della preparazione intellettuale di molti congiuranti del 20 luglio.

E le proclamazioni degli autori del colpo di Stato del 20 luglio 1944 non lasciano del resto alcun dubbio sulla loro adesione al "nazionalismo di liberazione" .... Così, i generali congiuranti BECK e WITZLEBEN, in un "appello al Wermacht", redatto la vigilia del 20 luglio, precisavano: "Non desideriamo che altri popoli siano ridotti in schiavitù. La libertà che i nostri padri hanno conquistato nel corso del secolo scorso per la Germania... dobbiamo accordarla anche a tutti gli altri popoli. È su questa base soltanto che sarà possibile riempire l'abisso che era stato scavato da una politica senza freni ed ubriaca di potenza...”




IL CONTE DI STAUFFENBERG ERA UNO DI NOI!

Veniamo al colonello Klaus von STAUFFENBERG ed al suo fratello Berthold, tutti due giustiziati dopo il 20 luglio 1944. SANDOZ situa senza ambiguità l'appartenenza del conte di STAUFFENBERG agli ambienti nazional-rivoluzionari (19). Parlando di Ernst JÜNGER, egli dice che era un "uomo anche molto apprezzato da von STAUFFENBERG". SANDOZ parla a proposito di STAUFFENBERG delle idee di "rivoluzione", "nazione", e "socialismo" come l'"incarnazione delle sue speranze" ed aggiunge che "il dirigente della cospirazione era, a suo modo, un rivoluzionario "." Il suo fratello, Berthold, dirà alla Gestapo: "Messe in pratica dal regime, le idee essenziali del Nazional-socialismo si sono trasformate nel loro contrario."Il popolino che esercitava un potere senza controllo ha sostituito al vertice i capi predestinati."In questo modo si comprende meglio perché la storiografia ufficiale ha passato sotto silenzio quest'aspetto della cospirazione del 20 luglio 1944.

Luc Michel
(Traduzione Nemici del sistema)







NOTE

1) Gérard SANDOZ, "CES ALLEMANDS QUI ONT DEFIE HITLER. 1937-1945, Ed. Pygmalion, Gérard Wathelet, Paris, 1980.

Un nouvel essai vient de paraître en Allemagne sur ce sujet. Il s’agit de Claus WOLFSCHLAG, « HITLERS RECHTE GEGNER GEDANKEN ZUM NATIONALISTISCHEN WIDERSTAND » (Ed. Mühle im Hexengrund, 1996)

(2) Le 6 novembre de 1918, éclate la révolution communiste à Hambourg. Militant d'extrême-gauche, WOLFFHEIM y joua un rôle de premier plan, prenant la tête des soldats et marins mutinés. C'est à Hambourg que la République socialiste est proclamée pour la première fois en Allemagne. Un "Conseil provisoire des ouvriers et des soldats" y prit la direction de la révolution. LAUFENBERG, lui aussi militant communiste, fut élu président de Conseil.

(3) - Sur le "National-Communisme hambourgeois" cfr.:

Luc MICHEL , "Mythes et réalités du National-Bolchevisme 1918-1993", in "VOULOIR", Bruxelles, n°105/106/107/108, juillet/septembre 1993.

- Sur le KAPD et ses thèses cfr.:

Luc MICHEL, "Que faire ? Les tâches immédiates de la Révolution européenne", IIe partie : "Le Rôle et la fonction du Parti Révolutionnaire européen", in "CONSCIENCE EUROPEENNE", Charleroi, n° 20, septembre 1987;

et Luc MICHEL, "Le Parti historique révolutionnaire", chapitre VIII "Contre la bureaucratie et la montée de l'« opportunisme », 1ère Edition, Ed. Machiavel, Charleroi, 1987.

(4) Lors du congrès clandestin du KPD à Heidelberg, en octobre 1919, la direction spartakiste (LEVI) obtint frauduleusement l'exclusion du groupe hambourgeois, opposé à la direction du Parti. Les exclus hambourgeois entraînèrent la majorité des adhérents du KPD, qui perdit rapidement plus de la moitié de ses 100 000 adhérents. En avril 1920, fut créé la KAPD, dont WOLFFHEIM et LAUFENBERG furent brièvement les leaders. Devant l'importance de la scission, le KOMINTERN, au mépris de ses propres statuts, dut accepter l'adhésion de ce second parti communiste à l'Internationale. Celle-ci devint une arène où s'affrontaient KPD et KAPD, le premier devant finalement l'emporter et rester seule en lice.

(5) Sur le National-bolchevisme allemand des années 1918-1933, cfr.:

- Otto Ernst SCHÜDEKOPF, "LINKE LEUTE VON RECHTS. DIE NATIONAL-REVOLUTIONÄRE MINDERHEITEN UND DER KOMMUNISMUS IN DER WEIMARER REPUBLIK", Stuttgart, 1960.

- Louis DUPEUX, "STRATEGIE COMMUNISTE ET DYNAMIQUE CONSERVA-TRICE. ESSAI SUR LES DIFFERENTS SENS DE L'EXPRESSION NATIONAL-BOLCHEVISME EN ALLEMAGNE SOUS LA REPUBLIQUE DE WEIMAR (1919-1933)", thèse présentée devant L'Université de Paris 1, le 28/11/1974, Librairie Honoré Champion, Paris, 1976, 1ère édition.

- Luc MICHEL, "Mythes et réalités du National-bolchevisme, 1918-1933", op. cit.

(6) Sur Ernst NIEKISCH, cfr :

Alain DE BENOIST, "Préface", in Ernst NIEKISCH, "HITLER UNE FATALITE ALLE-MANDE ET AUTRES ECRITS NATIONAUX-BOLCHEVIQUES », éd. Pardès, Puis-seaux, 1991.

(7) Armin MOHLER, "LA REVOLUTION CONSERVATRICE EN ALLEMAGNE, 1918-1932", Ed. française chez Pardès, PUISSEAUX, 1993.

(8) Traduction française chez Pardès en 1991, opus cit.

(9) Sébastien HAFFNER et Wolffgang VENOHR, "PROFILS PRUSSIENS", Ed. Gallimard, Paris, 1983.

(10) Gérard SANDOZ, "Ceux qu'il ne faut pas oublier", chapitre XVIII, "Le National-bolchevisme", p. 195ss, in "CES ALLEMANDS QUI ONT DEFIE HITLER, 1937-1945", op. cit.

(11) Ibid.

(12) Karl Otto PAETEL est une des figures de proue du National-bolchevisme allemand des années 30, rédacteur d'un "MANIFESTE NATIONAL-BOLCHEVISTE" et auteur d'une histoire controversée de celui-ci. Sur ce sujet, cfr.:

- Louis DUPEUX, op. Cit

- K.O. PAETEL, "VERSUCHUNG ODER CHANCE ZUR GESCHICHTE DES DEUT-SCHEN NATIONAL-BOLCHEVISMUS", Musterschmidt, Göttingen, 1966.

(13) Sur le "Cercle de Kreissau", cfr. Gérard SANDOZ, opus cit., chapitre XI "Le cercle de Kreissau", chapitre XIII "En attendant l'opération Walkyrie", chapitre XIV, "Le Jour J" et chapitre XV "Une répression féroce".

(14) Armin MOHLER, opus cit.

(15) Gérard SANDOZ, opus cit., chap. XVIII "Le National-bolchevisme".

(16) Louis DUPEUX, opus cit.

(17) Armin MOHLER, opus cit.

(18) Werner BRÄUNINGER, "Dans la zone des balles dans la tête. Ernst Jünger et la NSDAP (1925-1934)", in "NOUVELLE ECOLE", n° spécial publié à l'occasion du centenaire de JÜNGER, Paris, n°48, 1996.



(19) Gérard SANDOZ, opus cit., chap XVI "Le 20 juillet devant l'histoire".



Luc Michel

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